Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 155 «extimatione>> delle necessità e dei relativi costi da un'apposita commissione, costituita dai rappresentanti del potere regio (il giustiziere della provincia o un suo delegato, il «provisor castrorum>> stesso, il castellano) e locale (citta– dini eletti dalle università ...) e da due <<magistris carpenteriis>> e due <<magi– stris fabricatoribus>>, scelti tra quelli <periti et experti in arte>>. La suddetta perizia doveva indicare, per ciascun settore degli edifici, le dimensioni e le ca– ratteristiche dei setti murari e degli orizzontamenti (volte e solai lignei), le spe– cifiche dei manufatti speciali e i tempi per condurre a termine l'opera. La valutazione economica degli esperti <circa murorum fabricas>>(a misura perle strutture, a corpo per porte finestre e camini) costituiva la base della conces– sione dei lavori a estaglio, seconda il criteria del massimo ribasso" 369 • Nonostante l'apparenza farraginosa di queste prassi, tutte fondate su ri– mandi continui, i risultati erano di norma positivi. A Cly il susseguirsi delle date permette di stabilire che il meccanismo doveva funzionare abbastanza bene e con relativa celerità. La campagna del1387, per esempio, è ordinata con Jettera patente spedita da Ripaille il 3 gennaio. Il 15 febbraio successivo Ay– monetto Perreti firmava già il contratto con cui assumeva l'incarico dei lavori. Un poco più dilatato ne! tempo l'iter burocratico della campagna che avrebbe portato alla ricostruzione del tratto di mura di sud-ovest. Tutto sem– bra partire da una relazione presentata da diversi funzionari tra i quali sembra spiccare il signore di Montjovet, vale a dire ancora una volta Ibleto di Chal– lam. Non conosciamo la data dell'intervento di Ibleto, ma il 4 agosto 1392 Bona di Borbone emetteva già una Jettera patente in cui dava il via alla pro– cedura operativa. Si riuniva una commissione di tecnici e probiviri che sti– mava illavoro da svolgersi e si affidava l'incarico ad Aymonetto Perreti in data 1 marzo 1393. È verosimile che il contratto stipulato con l'impresario preve– desse in maniera esplicita la durata dei lavori che di fatto si chiudevano due anni più tardi. Il 17 aprile 1395 si riuniva nuovamente la commissione che prendeva in consegna i lavori svolti, misurava il nuovo muro costruito e prov– vedeva a saldare il conto al capomastro. Limpressione èche, comunque, almeno in questa fase di fine Trecento, ci si muovesse più spesso sotto la spinta di esigenze ad hoc che non alla luce di piani organici studiati sistematicamente. Per esempio, il 6 agosto 1392, due soli giorni dopo aver emesso la patente che dà il via alla campagna di rico– struzione parziale della cima, la corte emette un'altra patente in cui si ordina di appaltare la ricostruzione dell'acquedotto. Illavoro verrà affidato allo stesso 369 FIENGO G. 1 GUERIUERO L. Maestri di muro nella Campania angioina e aragonese, in Magistri d'Europa, Ani del convegno, Camo 1996, p. 178.
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