Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

14 Bruno Orlandoni trasportatori, e ancora di notai, segretari, magistri operum, amministratori e uf– ficiali pagarori, e, infine, di principi, alti prelati, potenri banchieri e ricchi mercanti, accomunati almeno da evidenti esigenze di rappresentanza, e, spesso, anche da un vero e proprio mal della pietra che li trasforma in committenti puntuali ed esigenti, appassionati e spesso forniti di una precisa comperenza che possiamo definire almeno semiprofessionale. Derivata spesso da un nuovo modo di osservare- in modo più atrento che prima e soprattutto sotto prospettive e punti di vista più ampi e differenziati - il manufatto architettonico, questa nuova metodica si fonda anche su un aggiornato impegno di lettura documentaria. 1 documenti che gli eruditi ottocenteschi, felicemente malati di positivi- ' smo, avevano cominciaro a catalogare e a trascrivere, e che i sognatori neoi- dealisti avevano velocemente - e ahimé spesso superficialmente - sorvolato alla ricerca di idee e parametri di riferimento più astratti o quanto meno più letterari, ridiventano appigli fondamentali, nodi di raccordo di una costru– zione storica multistrato, complessa e articolata su più livelli di lettura. Da qui l'esigenza di ripartire dai documenti, quindi di raccogliere e rior– dinare tutti quelli già segnalati in passato e soprattutto di ricercarne di nuovi, scoprendo, con piacevole sorpresa, che il sommerso inediro è un autentico ice– berg, ben più esteso e complesso dell'emerso già pubblicato a partire dai secolo scorso. Questo lavoro nasce dalla messa a punto del più ampio corpus di mate– riali d 'archivio relativi ali' architettura valdostana tardomedievale che ci sia stara possibile raccogliere e organizzare, e consiste in un suo primo studio di insieme. Come si vedrà moiti di questi materiali non sono del tutto nuovi e sono anzi già stati pubblicati- integralmente o in parte- in altre occasioni in questi ultimi anni. Quello che mi pare nuovo è il tentativo di rileggerli in– sieme, in serie, cercando di farli interagire in modo da trame le maggiori in– dicazioni possibili. 1 limiti cronologici dell'operazione sono il1272, termine "postquem" for– zato, coïncidente con la data del più antico conto che si sia fin qui rintracciato, relativo a lavori svolti nella regione - a Bard - e il 1510, limite virtuale collo– caro simbolicamente nell'anno che vede la morte di Giorgio di Challant, ul– timo grande committente del gotico e insieme primo committente in Valle di un fugace parricolarissimo Rinascimento. ln chi dovesse aver già avuto occasione di conoscere miei precedenti la– vori sull'architettura e l'arre in Valle d'Aosta- a partire dai volume sul castello

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