Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 159 Poi risistema alcuni segmenti dell'acquedotto e costruisce alcune scale li– gnee apparendo nei conti come: "Aymoni Perreti carpentatori et eius sociis carpentatoribus", "Aymoneti Perreti carpentatoris" e "Aymonis Perreti car– pentatoris". Nel1384 rifà la copertura dell'edificio del cellario figurando ancora una volta come originario di Bruson e accompagnato da dipendenti: "Aymoneti Perreti de Brusono carpentatori .. . et eius manoperarios"; nella stessa occa– sione risistema un cerro numero di tratti dell'acquedotto e lavora alla ricer– chiatura di botti e tini citato questa volta come ''Aymoneto Perreti carpentatori et eius socio carpentatori". Tra il 1387 e il 1389 è l'unico responsabile della più estesa campagna di restauri che rocca un po' tutto il castello e viene registrato come ''Aymoneto de Perreto, terre de Cly". Tra il1390 e il1395, infine, è responsabile dell'ultima campagna estensiva nel corso della quale si ricostruisce interamente la tratta sud-ovest della cima esterna. ln questa occasione è registrato più volte come: "magistro Aymoneto Perreti de Bruson, terre de Cly, maczono", come ''Aymoneti Perreti maczoni", come ''Aymoneti Perreti lathomi", "magistro Aymoneto Perreti de Bruson la– thomo", infine ancora come ''Aymoneto Perret lathomo et uni valleto suo". Da questa stringente sequenza di dari Aimonetto emerge come il vero e proprio nume tutelare dei restauri del castello per quasi un quarto di secolo. Abitante poco più in alto di Cly, a Bruson, sulla strada che dal castello porta al colle San Pantaleone, Aimonetto sembra essersi imposto alle autorità della castellania per competenza e versatilità. Disponibile a qualsiasi tipo di inter– venta, opera sicuramente con una sua piccola équipe di aiutanti e collabora– tori variabile nel tempo, come capomastro completa, capace di fornire prestazioni sia nel settore della carpenteria che in quelli della muratura e-ve– rosimilmente - del taglio della pietra. 1 compensi che percepisce sono ingenti, di parecchio i più elevati corri– sposti per lavori al castello durante tutto l'ultimo quarto del Trecento: 480 fiorini nel1376, 120 nel1376-1379, 31 nel1383, 22 nel1384, 112 nell'87, 384 fiorini nel1395. Quasi 1150 fiorini solo peri lavori di cui siano indicati i pagamenti consuntivi. ln realtà molto probabilmente di più. ln effetti dei diversi lavori documentati durante questa prima fase del– l'intervento sabaudo i suoi sono sicuramente i più ingenti e significativi. È chiara infatti come non possiamo cerro considerare determinante l'intervento di Clerico di Maisoncelles per sistemare i camminamenti lignei degli spalti, a fronte della ricostruzione di tutta la tratta sudoccidentale della cima muraria o della sopraelevazione e ricostruzione della sala orientale, condotte a termine

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