Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 15 di Fénis che avevo pubblicato insieme a Domenico Prola più di un quarto di secolo fa per finire col più recente "Stefano Mossettaz, architetto, ingegnere e sculrore" - quesro mio ultimo lavoro desterà probabilmente una forte im– pressione di già sentito e già visto. ln effetti, spesso mi ritrovo a pensare che sulla Valle d'Aosta da vent'anni non faccio altro che scrivere e riscrivere sem– pre le stesse cose, cercando ogni volta di riassumere tutto quanto già detto precedentemente, ogni volta cercando di aggiornare e modificare intuizioni, scoperte, affermazioni già farte, alla luce di scoperte o intuizioni più recenti. Tra i paradossi che possono celarsi nella vita di ognuno di noi posso an– noverare il fatto che probabilmente questo mio modo di operare nasce dai vero e proprio imprinting che avevano creato in me le lezioni della mia pro– fessoressa di matematica e fisica delliceo, Maria Ida Viglino, che in Valle d'Ao– sta tutti ricordano come insigne donna politica e che invece io - per altro, credo, come quasi tutti coloro che hanno avuto la fortuna di averla come in– segnante -, preferisco ricordare come straordinaria donna di scienza. Il ricordo delle lezioni di Maria Ida sul metodo galileano, sul significato della ricerca, sui concetti di elaborazione e di superamento di una teoria, farte tra la quarta ginnasio ela terza liceo, dall962 all967, è in me cosl vivo da farmi quasi pen– sare ad un annullarnento della dimensione temporale. Mi trovo cosl a dover ammettere che la persona ad aver avuto la maggior influenza sulla mia for– mazione di storico - o di preteso storico- è stata una fisica, una specialista di scienze esatte. Mi trovo anche in un'altra singolare impasse. Questo libro non è solo il se– guito di venticinque anni di ricerche e di altri libri, ma è anche il momento con– clusivo di un lavoro molto più specifico: quello condotto a partire dai 1998, subito dopo la pubblicazione di '~tigiani e artisti in Valle d'Aosta", per ap– profondire e arnpliare i materiali che avevo raccolto per quella pubblicazione e per clare !oro un ordine sintagmatico, in sostituzione dell'ordine sistematico che in quell'occasione avevo privilegiato. Ora dopo una decina d'anni di la– voro consistito nello scrivere e riscrivere- i computer in questo senso sono for– midabili ma anche diabolici- innumerevoli volte il resto che qui si pubblica mi trovo, per forza di cose, nella singolare situazione di non essere più in grado di valutare l' oggettiva novità e originalità di quanto propongo. Sarei più sicuro sulla "verità" di quanto scrivo, salvo poi, dover ammettere- ripensando alle le– zioni della Viglino- che nella ricerca la verità è sempre temporanea: vale– quando vale- solo hic et nunc, in attesa di verifiche e di ulteriori superamenti. "Una volta in possesso di dati significativi perla misura dell'ammontare delle assenze, non getteremo un po' di salutare scompiglio tra attese, ipotesi,

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