Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

172 Bruno Orlandoni spesa e di entrata e non cerro quello della logica del camiere- si puà leggere il dato più significativo per quanto attiene la storia costruttiva del castello. Una parte del ferro registrata era stara infatti usata "nelle due porte fanee ini– ziate da maestro Janino ne! muro fano per traverso presso la grande cucina davanti alla piazza del donjon" 419 • 1 luoghi citati ne! quaderno sono due: la grande cucina non puo che es– sere quella che è oggi la cucina tout-court: l'ambiente munito del più grande camino del castello, posto al piano terreno dietro l'attuale scalone monumen– tale. Il resto permette perà di stabilire che questa cucina confinava con una "piazza del donjon" che, di fano, non è ravvisabile nell'assetto attuale dell'edi– ficio. La collocazione della cucina permette in compenso di identificare il don– jon con sicurezza: si tratta della grande torre occidentale che tutti abbiamo sempre considerato effettivamente il donjon, anche senza conoscere la Jettera del resto del 1393- 1396. Ora il donjon è oggi appoggiato al corpo occiden– tale fabbricato del castello e si apre ad ovest, sull'altro fronte, su un vero e pro– prio corridoio a cielo aperto, delimitato esternamente dalla cima muraria mediana. Anche ammesso che questa cima allora non esistesse- ela cosa è co– munque molto improbabilé 20 - in quella direzione, verso ovest, il donjon non avrebbe comunque potuto delimitare alcuna piazza, data la grande irregolarità del terreno, che, pochi merri oltre la torre, comincia a scendere ripidamente per formare la valletta che si chiude in basso al portico della croce di Ramo– liva. La platea donioni non poteva quindi che stare dai!'alrra parte della torre, verso est. ln tai caso si sarebbe trovata racchiusa proprio tra il donjon e la cu– cina, come sembrerebbe deducibile dalla registrazione dei conti. ln altri ter– mini è chiaro che la platea non poteva che essere il cortile interno del castello, ma è altrettanto chiaro che l'assetto di questo corrile, al momento dell'esten– sione dei computa, non poteva coincidere con l'assetto attuale, quanto meno per il fano che se una cosa dai cortile oggi non è in alcun modo percepibile questa è proprio il donjon. A questa ipotesi se ne puo sostituire un'altra, alternativa. La campagna di 419 " ••• in duabus usseriis factis et inceptis per magistrum Janinum in muro facto per trabersum iuxra magnam coquinam ame plateam donioni ... ":v. AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 11 v. 420 Al contrario l'analisi delle sovrapposizioni delle murature sembra suggerire che la cima mediana in quel tratto costituisca uno dei frammenti più antichi del castello, prece– dente alla stessa grande torre dell'accesso esterno le cui murature infatti in parte si appog– giano sopra quelle della cima (al riguardo v. DE GATTIS G. / CORTELAZZO M./ PERINETTI R. Une nouvelle lectu1·e archeologique du chateau de Fénis, in Bollettino della Soprintendenza peri Beni Culturali, n. 1, 2003-2004, pp. 167-169.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=