Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 179 che modo essere connesso fisicamente al castello. Accettando tale presupposto la localizzazione più probabile è sempre parsa quella che lo poneva nella lunga fascia compresa tra le due cime murarie esterne. Ne! 1979 Augusta Lange, che per prima aveva compulsato illibro di conti del castellano De Del, scriveva: "Fu dissodato e piantato di meli e peri un giardino con una <topia>, protetto da un muro lungo centocinquanta tese (quasi trecento metri) e da un rivellino con una sua porta. Questo giardino era fuori dalle mura del castello, e anzi per via della denominazione di una sala, ricoperta a nuovo, come <sala viridarii> sembra questa desse direttamente accesso al giardino, attraverso una porta nelle mura: segno questo di un'epoca di pace. Il giardino non poteva che essere stato dallato di ponente, sotto il grande dongione, perché solo qui il terreno era pianeggiante. Una perizia del 1713 in– dicherà ancora colà una "topià' lungo il muro, e alberi di peri e meli rinnovati nei secoli." 440 • La proposta Lange si fonda su alcune osservazioni generali oggettivamente plausibili. lnnanzitutto giustificherebbe le centocinquanta tese di muro co– struite da Vibon e Comol. Lunico muro del castello che sviluppi una simile lunghezza è infatti la cima difensiva esterna. Il fatto che oggi misuri addirit– tura qualcosa meno di centocinquanta tese, potrebbe essere spiegato tenendo conto di come questa sia stata ricostruita interamente ne! nostro secolo ne! corso dei restauri Mesturino, in parte sulla traccia della cima originaria, ma in parte (a sud e ad est) anche reinventando un tracciato di cui non si trovavano più vestigia e che quindi in origine avrebbe potuto essere in parte diverso e più esteso. Anche il riferimento alla "topià' è un dato reale. Ne possediamo pure una foto ottocentesca 441 • Non è pero provato che la "topià' dell713 fosse quella di tre secoli prima e, anzi, dalla foto in questione, abbiamo l'impressione di trovarci di fronce ad un vano avente funzione di deposito chiuso in muratura più che non ad un pergolato da giardino quale doveva essere la struttura fatta costruire da Bonifacio. Nella ricostruzione della Lange c'è poi una vistosa e incomprensibile falla là dove si dice che l'unica area pianeggiante era "dallato di ponente, sotto il grande dongione" 442 • Cio è falso. Come ho già detto a proposito del problema 440 LANGE A. 1 conti della costruzione del castello di Fénis e le vicende della famiglia Challant per una datazione degli affieschi in CASTELNUOVO E. 1 ROMANO G. Giacomo jaquerio e ilgotico internazionale, caralogo della mosrra, Torino 1979, p. 62. 441 ÜRLANDONI B. Architettura in Valle d'Aosta. Il romanico e ilgotico, Ivrea 1995, ill. n. 288. 442 L ANGE A. cir. Torino 1979.
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