Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

180 Bruno Orlandoni della platea donioni il terreno è scosceso proprio soprattutto su quel latoo Scende degradando su due strette terrazze limitate dalle due cinte di mura per poi declinare con pendio ripido verso il fondo della valletta che porta in basso alla croce di Ramolivao Naruralmente si puo anche pensare che le centocinquanta tese di muro costruite da Vibon e Comol fossero tese quadrate e, in tal caso, la localizzazione esatta del verziere diventerebbe ancor più problematicao Accettando poi per vi– ridario tutto lo spazio tra le due mura esterne quale avrebbe potuto essere la collocazione della sua sala per la cui copertura i carpentieri Panterea, Giovanni Francisci e Giovanni Johannini impiegavano "II milia glavini novi"? Non dob– biamo infatti trascurare la terminologia adottata: "sala" e non "camerà'; vale a dire un ambiente di grandi dimensionio Lunica soluzione proponibile non potrebbe che localizzarla nell'area settentrionale del castello, dove ora si trova la residenza del custode e dove in origine dovevano trovarsi costruzioni sulla cui natura e forma non sappiamo nullao Per altro una registrazione precisa che la "topia domini" si trovava "die– tro alla sala del verziere sopra il closum Humberti" 443 mentre in un altro ar– ticolo di spesa si registra come i figli di Orsello venissero pagati per il trasporto di trentotto tese "lapidum muri existentis supra clausum Humberti"o Dove si trovava questo "closum" o "clausum Humberti"? Ela "vinea domini" che è citata di passaggio in un'altra parte del conto? E ancora Vibon e Comol erano stati pagati anche per la sistemazione della porta del verziere "dalla parte dell'orto": che connessione c'era tra verziere e orto e dove si trovava questo orto? Linsieme dei dati, pur nella sua disorganicità, lascia intuire una realtà ben più complessa di quanto non abbiamo immaginato fino ad ora e appare abbastanza evidente come questa disorganicità sia solo il frutto della perdita quasi sistematica di informazioni che, qualora conservate, avrebbero potuto in– vece testimoniare dell'assoluta sistematicità di un piano veramente di grande respiro di cui il castello, più o meno come lo conosciamo oggi, era solo uno dei molteplici elementio Infatti, a ben guardare, la collocazione del verziere nella fascia compresa tra le due cime murarie esterne del castello pone problemi quasi insormonta– bilio A partire da una lettura anche solo superficiale della natura stessa dello spazio in cui avrebbe dovuto trovarsio Le due porzioni occidentale e setten– trionale della lizza esterna sono degli autentici corridoio Non si vede come po– tessero crescerci i peri e i meli che i computa dicono essere stati piantati in gran 443 "0 0 0 rerro salam viridarii supra closum Humberri 0 0 0 " 0

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