Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

182 Bruno Orlandoni autonomamente, anche se di fatto a contatto di gomito con i !oro colleghi. Ma è altrettanto vero che la separazione dei conti e dei cantieri aveva senso a mag– gior ragione ne! caso di interventi in siri separati. Gli dementi interni ai computa, letti in maniera analitica, sembrano quindi escludere una connessione diretta del verziere con l'edificio e bisognerà provare a cercarne la collocazione da qualche altra parte: fuori dai castello, non troppo lontano ma ad una distanza sufficiente almeno a giustificare il ri– corso ad un bue per effettuare il trasloco delle pierre da un complesso ali'al– tro. Come avviene abbastanza di norma in questi casi, una volta che si riesce a superare il pregiudizio che ha condizionato le nostre osservazioni, le soluzioni alternative si presentano subito con evidenza e pregnanza impressionanti. Una bella fotografia aerea del pianoro di Fénis, pubblicata da Daudry, Gerbore e Perinetti in apertuta di un !oro opuscolo sul castello 446 , suggerisce infatti una collocazione ben precisa, diversa da quelle ipotizzate fino ad ora. Mostra, nell'area a sud-est dell'edificio, un intricato sviluppo di muretti e re– cinti che delimitano una porzione di terreno di poco più grande di quella del castello, quindi approssimativamente vicina alle centocinquanta rese di muro costruite da Vibon e Comol. I.:area culmina verso nord-est in una serie di af– fioramenti rocciosi, per distendersi poi pianeggiante verso sud. A sud-ovest infine è chiusa da un cascinale. Le sue dimensioni sono tali da permettere di immaginarlo costruito su una preesitenza adatta a contenere l'afa viridarii e un'analisi delle sue murature potrebbe confermare l'antichità di almeno tutto il suo piano terreno. Le distanze dai castello sono minime, ma già tali da giu– stificare il ricorso ad un bue per spostare carri di pierre fino al maniera. Un passo dei conti cita la porta del rivellino "dalla parte del verziere" e sarebbe anche questa una definizione perfettamente giustificabile con la collocazione che propongo. Usciti dalla porta del castello, infatti, accettando questa collo– cazione, vediamo l'area del verziere proprio di fronte a noi, un poco verso si– nisera, a meno di cento merri di distanza dalla cima mediana. 4.5 CASTRUM, VIRIDARIUM, ORTUS, VINEA : IL SISTEMA FÉN!$ È sempre piuttosto difficile valutare con immediatezza la portata effettiva delle proposte che scaturiscono dalle proprie ricerche. D'altro canto sorge im– mediato il pensiero che dai momento che si è in gioco valga la pena giocare fino in fondo. E condurre il gioco fino in fondo significa, in questo caso, prendere atto 446 D AUDRY D. 1 GERBORE E. E. 1 P ERJNETII R. Il castello di Pénis, Aosra 1993, p. 3.

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