Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

184 Bruno Orlandoni mento che mai nessuno ha pensato di prendere in considerazione sotta il pro– fila archeologico o architettonico. La !oro natura è sempre parsa talmente in– significante che d'Andrade non aveva avuto nessuna difficoltà a tagliarli con una nuova strada che è poi quella che dà accesso ancora oggi all'edificio 449 • 1 terrazzamenti stessi sul pendio del castello sono spariti un poco alla volta ne! corso del nostro secolo, tanta che oggi non è semplice ricostruirne esattamente i percorsi. Ancora mentre scrivo è stato condotto un ultimo intervento di am– pliamento della strada carrozzabile di accesso al castello con rifacimento di muraglioni di sostegno e ulteriori devastazioni della preesistenza che, a questo punta, se le mie ipotesi sono corrette, necessiterebbe invece di ben altra at– tenzione, per non dire di un attenta restaura ambientale. ln realtà se ricollochiamo il verziere sul suo poggio simmetrico al ca– stello e lo cingiamo con la cerchia di mura costruita da Vibon e Cornai ne! 1395 e se osserviamo poi l'intero comprensorio da nord cercando di resti– tuirne gli assetti, ci rendiamo canto della logica assoluta di tutte le strutture murarie di contenimento esterne. 1 muri, oggi spariti, sotta le pendici del ca– stello si raccordavano esattamente ai terrazzamenti sotta il verziere in un progetto territoriale unitario e rigoroso che aveva portato ad un totale ri– modellamento di tutto il fronce nord del poggio, per una lunghezza di quasi trecento merri. Sopra il poggio, allimitare del grande piano che va a morire morbidamente a Pommier ai piedi delle pendici del Mont Saint Julien, il castello con le sue cime, il verziere con il sua muro, la sala e la "topia", l'orto, le vigne, forse distese sulle diverse terrazze degradanti verso nord, costitui– vano un unico complesso di monumentale estensione e straordinaria pre– gnanza: la "curtis" di Aimone e Bonifacio di Challant, in cui tutte le diverse fasi della vita signorile dell'epoca potevano svolgersi dispiegandosi sul terri– torio , trovando adatta collocazione in una serie di aree funzionali stretta– mente connesse tra !oro al!' interna di un unico macroprogetto territoriale di incredibile modernità. 4.6 NUOVE INTERPRETAZIONI DI VECCHI PROBLEMI: LINGRESSO DEL CA– STELLO La rilettura complessiva dell'intorno del castello che sto proponendo, im– pone di riaprire anche un altro problema che in passato era già stato appro- 449 Uno dei primi disegni di D 'Andrade perla realizzazione della srrada è pubbli– cato in ÜRLANDON ! B . Castello di Fénis in CERR! M. G. 1 BIANCOUNI FEA D . 1 PITTA– RELLO L. (a cura di), Alfredo d'Andrade tutela e restauro, caralogo della mosrra, Torino 1981, ill. 13f.

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