Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 185 fondito in maniera apparentemente soddisfacente: quello della collocazione esatta dell'accesso ali'edificio e del perimetro della cima esterna di mura nelle sue adiacenze. Come è noto, quando, alla fine dell'Ottocento, il castello di Fénis tor– nava all'attenzione di storici e studiosi- primo rra tutti Alfredo d'Andrade– delle sistemazioni murarie esterne alla cima mediana verso meridione, cioé dalla parte del rivellino, non esisteva più alcuna traccia. Unico elemento su– perstite era un breve tratto di muro, perpendicolare alla torre del rivellino di ingresso, munito di due feritoie aperte verso est. Questo tratto è evidente in alcune foto d'epoca e anche in un disegno d'Andrade in cui l'estensore sem– bra quasi voler mascherare questa struttura all'interno di un gran rigoglio di vegetazione 450 • Quando, negli anni trema del nostro secolo, Vittorio Mesturino, su pres– sione e incarico del gerarca De Vecchi, procedeva alla più estesa campagna di restauro del castello si decideva di completare su quel fronte sud la cima mu– raria esterna di cui restavano tracee evidenti solo a ovest e a nord, e indizi molto più vaghi a est. Mesturino, intervistato al riguardo da Domenico Prola, assicurava di non aver trovato assolutamente traccia di cinta muraria in quel tratto e di aver quindi proceduto adottando quelle che gli sembravano le soluzioni più logi– che e naturali, consistenti nel doppiare la cima esistente con una cima esterna ad essa parallela. La distanza di questa cima esterna dalla cima mediana deve essere stara definira dalla lunghezza del muro superstite perpendicolare alla torre del rivellino. ln questa nuova cerchia di mura si apriva l'ingresso esterno che veniva posto in asse con l'ingresso mediano del rivellino, verosimilmente per motivi di comodo, condizionati dal tracciato della nuova strada di accesso da est, aperta a fine Ottocento da d'Andrade, come si è visto alterando pe– santemente l'assetto dei terrapieni e delle basse cime che dovevano connettere il castello al verziere. Prola aveva già sottolineato l'incongruità della soluzione adottata nel corso dei restauri Mesturino e che ancora oggi condiziona la percezione e l'accesso al castello 451 • ln base ali'orografia, alla struttura dell'edificio, agli dementi ba– silari della teoria e delle pratiche ossidionali medievali, l'accesso esterno prin– cipale al castello non poteva trovarsi che ad ovest, coperto dalla torretta cilindrica superstite della cima esrerna. 450 Torino Museo Civico Fondo d'Andrade dis. 635 LT. 451 Tutte queste problematiche sono affrontate in ÜRLANDONI B. 1 PROLA D. Il ca– stello di Fénis, Aosta 1982.

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