Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
188 Bruno Orlandoni che si potrebbe proporre di identificare nella "porta di Aostà' l'antico ac– cesso esterno ipotizzato da Prola, che andrà pero cercato in un'area diversa da quella proposta dallo stesso Prola e che dovrà comunque essere chiara– mente direzionato verso ovest; nella "porta del verziere", invece, non si puo che individuare un'altra apertura, forse coincidente più o meno con quella ricostruita da Mesturino e che funge oggi da ingresso esterno del castello. Tutte e due queste porte implicano pero necessariamente l'esistenza di una cinta esterna in cui dovevano aprirsi, cinta che non è assolutamente detto aver avuto il tracciato ripreso poi da Mesturino, e che, anzi, avrebbe anche potuto trovarsi più lontano dalla cinta mediana, verso sud. Forse anche non poco più lontano. Analizzando con attenzione le foto aeree dell'area adiacente al castello mi sembra possibile avanzare ancora un'ulteriore ipotesi che necessiterà pero di ap– profondimenti sul campo: sullato ovest, una decina di merri sotto la cinta più esterna si stende un muretto di contenimento che, giunto approssimativa– mente ali'altezza del donjon occidentale si allontana dai castello verso ovest per inflettersi poi in una sorta di sacca al cui centro oggi si rrova una piccola sca– linata. Dall'altro lato della scalinata si stacca poi un altro muretto che da un lato sale verso il castello costeggiando a sud il sentiero che si connerre, di fronte al portone principale, alla strada carrozzabile; dall'alrro lato flette verso sud per costeggiare il sentiero che conduce a Pommier. Ora mi chiedo se un'ulte– riore accesso al castello non potesse trovarsi proprio in quest'area e sei diversi muretti che la attraversano oggi non possano essere ricalcati in parte su più an– riche strutture murarie. Cerro è che i problemi relativi alle difese meridionali del castello sono ancora tutti aperti e da discurere. Tutto il pianoro di Fénis, che ha nel castello solo il proprio vertice settentrionale, necessiterebbe di rilievi molto più precisi e di analisi molto più attente di quanto non si sia fatto fino ad ora, tenendo conto di come, purtroppo, un secolo di interventi, modifiche, restauri non sempre esemplari, abbia cancellato buona parte delle tracee necessarie alla ri– costruzione delle diverse fasi di rrasformazione del siro. 4.7 l LAVORI AL RIVELLINO E ALLALA NORD E IL RIPOSIZIONAMENTO DEI SOLA! Alla luce di queste considerazioni la natura dei diversi interventi proget– tuali al castello, delle diverse campagne costruttive, acquista dimensioni espes– sori del tutto nuovi. Spostato il verziere e sconnessa la sua localizzazione dalla cinta muraria esterna si dovrà ammettere che questa, non citata nei computa, nel 1393 doveva esistere già, e quindi essere stara costruita al tempo di
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