Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 189 Aimone, forse già nella prima campagna del 1340. Allo stesso tempo si dovrà immaginare che già al tempo di Aimone esistessero alcuni dei terrazzamenti verso nord, ad est del castello, ma si dovrà anche prendere atto del fatto che tutte le più significative strutture esterne sarebbero state comunque rimodel– late, ampliate e ridefinite nel1395, durante la campagna di Bonifacio 1. La si– stemazione degli spazi interni con il nuovo assetto del cortile era quindi solo il nucleo centrale di un'operazione di ritracciamento degli assetti di rappre– sentanza dell'edificio in cui la realizzazione del nuovo verziere doveva essere stata momento tutt'altro che marginale. È cerro comunque che non si stava lavorando solo al corpo centrale ma anche alle strutture periferiche del castello. Cio è provato proprio dai paga– menti per gli interventi al rivellino. Questi si estendono oltre alla "fattura della prigione della porta del rivellino" anche a citare la consegna di venti moggi di calce ai maestri Janino e Giovanni Bove, usati "in più luoghi e nel rivellino". Gli anni che ricorrono con maggiore frequenza nei conti, per questi la– vori, si scalano rra la fine del1394 e il successivo 1395. Sono registrati a que– ste date trasporti di calce e pagamenti complessivi ai maggiori responsabili del cantiere: Sadono de Versoya riceve derrate e denaro per l'ammontare di tre– cento libbre e diciotto soldi. I due carpentieri Panterea e Giovanni Francisci ne ricevono per l'ammontare di centocinquantaquattro libbre e dodici soldi 455 • Continuano pero anche le registrazioni di pagamenti e consegne di ma– teriali per lavori specifici. Il lathomus Johaninus (che non sappiamo se coincidere con Janinus) è pagato "per complemento trium fenestrarum". Poi si pagano un cassone per portare la sabbia sul carretto, "unam cletam pro ducendo lapides" e "duas ca– relias pro la bechy". Soprattutto, pero, si pagano: "eisdem carpentatoribus cum cura et posicione collonarum someriando et trabium et solani facti et positi in penu castri fenicii et in coperiendo murum supra magnam salam" 456 • Di que– sto pagamento è registrata anche la data: "il quarto giorno di maggio dell'anno novantacinque". Immediatamente successivo è un altro pagamento a Jaquemino Maeyn per estrarre e portare fuori dai castello la "terram dicti magni peni subtus aulis castri Fenicii" 457 • Si precisa anche che siamo sempre nell'anno 1395 e che l'am– biente in questione era stato rimesso a posto dallo stesso Jaquemino. 455 AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 21v. 456 AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 23r. 457 Ibidem.

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