Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

192 Bruno Orlandoni Si deve quindi supporre che si fosse prolungata verso il basso la scala di accesso al seminterrato in modo da clare accesso a quella che è oggi la cantina più profonda, che a questo punto non possiamo che immaginare scavata nella stessa occasione. Di fatto tutta questa strutrura più profonda ha lo stesso trac– ciato del corpo di edificio che la sovrasta, vale a dire la parte della platea don– janis che doveva essere stara eliminata proprio ne! corso di quella campagna costruttiva, dopo la costruzione da parte dellathomus Janinus del muro "di rra– verso ... vicino alla grande cucinà'. Evidentemente il terreno di insediamento del castello di Aimone doveva essere ben più accidentato e irregolare di quanto non appaia oggi, mentre la terra "existentem in platea donioni" e quella "cellarii" doveva essere proprio quella che si doveva scavare per realizzare le cantine più profonde sotto la parte più occidentale del cortile primitivo. La corrispondenza esatta dell' operazione di livellamento tra i diversi corpi del castello si puo comunque leggere nell'ala meridionale anche in ele– vazione. Proprio nella zona verso oriente, simmetrica all'area della cappella ri– spetto all'asse dell'ingresso, in quello che viene tradizionalmente chiamato "tribunale" si trova infatti, accanto a due finestre crociate, I'unica più antica finestra ad architrave trilobato riconducibile alle prime campagne costruttive di Aimone. Ora è evidente che questa finestra implica un pavimento origi– nario più alto di quello attuale di almeno un'ottantina di centimetri. Si puo anche osservare che la finestra è oggi aperta, ma che nelle foto di fine Otto– cento appare murata, in modo pero da lasciare evidente, ali'esterno, sul fondo della parete del castello, il bel telaio litico. Si puo supporre che la finestra sia stara murata proprio in coincidenza con I'apertura delle nuove grandi fine– stre crociate. Lo spostamento dei livelli dei solai del piano terreno, per la precisione il !oro abbassamento, già contesruale all'abbassamento dei pavimenti dello stesso piano, dovette quindi essere anche contestuale ad una nuova sistemazione dei solai del primo piano. E cio sia ne! corpo settentrionale che in quello meri– dionale del castello. A questo punto si puo anche supporre che la contestualità dei due inter– venti fosse necessaria per garantire quell'allineamento almeno approssimativo dei pavimenti delle due ali principali, che - del tutto insignificante fino a quel momento - sarebbe invece diventato importante con la costruzione del corpo intermedio di collegamento delle due ali, "iuxta magnam coquinam", a co– prire parte dell'originaria platea donioni, e soprattutto con l'arredo interno del nuovo corti!e, costituito dai due piani di ballatoi. Questi, in effetti, passano di fronte a porte i livelli delle cui soglie

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