Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 195 oltre i termini del1395 documentati dallibro di conti. Nel1396 i lavori do– vettero quindi continuare, e ancora su ampia scala, almeno a giudicare dalla quantità di calce acquistata, non solo in opere di finitura ma anche in inter– venti di murarura. Dove e come si sia proceduro è cosa che non sappiamo dal momento che i registri di conti del castellano De Del successivi a quello del1393-1395 sono andati perduti. Se le mie interpretazioni del resto dei computa sono corrette si puo pero avanzare un'iporesi molto precisa. Esaminati i lavori svolri entro il 1395 si deve infatti osservare che restavano ancora due parti del castello da si– stemare: la serie di tre stanze sovrapposte nell'ala che possiamo chiamare "nuovà' quella cioè che aveva preso il posto della porzione occidentale della platea donioni, e il cortile, per le cui logge si erano acquistati i modiglioni e le travi maggiori, ma del cui montaggio nei conti non è farta parola. Quesro montaggio avrebbe implicaro anche la costruzione dello scalone, anch'esso non citato nei conti e per la cui esecuzione sarebbe stato effettivamente ne– cessario un numero elevaro di pierre da taglio: probabilmente proprio parte di quelle che entro il 1395, daro lo stringere dei tempi, non doveva essere stato ancora possibile impiegare. 4.8 A.LCUNE PUNTUALIZZAZIONI SULL'ASSETTO DEL CASTELLO PRIMA DEL 1393-1395. La lettura attenta del quaderno di conti del castellano De Del permette quindi di chiarire in maniera fin qui insperata almeno alcune delle fasi di tra– sformazione del castello. È possibile riassumere i dati in nostro possesso e tentare almeno alcuni ap– profondimenti. Nessuna nuova acquisizione sul piano dei documenti cartacei permette di chiarire i momenti iniziali della sroria del monumento. ln compenso la den– drometria, l'analisi dettagliata- anche se ancora parziale- degli alzati, e alcuni sondaggi archeologici condotti tra il 2000 e il 2002 forniscono informazioni nuove ed inattese 470 • Il castello dei visconti di Aosta e di Ebalo Magno di Chal– lant continua a restare un mistero, ma già decisamente meno di quanto non lo fosse anche solo vent'anni fa. Alle fasi più arcaiche della costruzione si as– segnavano tradizionalmente la grande torre quadrata e la torre semicircolare detta della piccionaia, entrambe nella cinta mediana, e sicuramente anche il 470 D E GAITIS G . 1 C ORTELAZZO M . 1 P ERINEITI R. Une nouvelle lecture archéologi– que du château de Fénis, in Bollettino della Soprintendenza peri Beni Culturali, n . 1, 2003- 2004.

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