Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
196 Bruno Orlandoni tratto di muro a finestre connesso a quest'ultima torre verso est 47 1 • Orale den– drometrie sembrerebbero suggerire una datazione della torre maggiore attorno al 1235, ma, cosa particolarmente significativa, buona parte della cinta me– diana a partire dalla torre stessa e lungo illato ovest fin olrre il torrione mag– giore del complesso di Aimone, sembra precedente a questa data: la torre "del 1235", infatti le si sovrappone 472 • Del tutto inatteso poi il ritrovamento della fondazione di una grande torre che in origine doveva occupare approssimativamente buona parte del– l'attuale cortile centrale spingendosi fin sotto lo scalone semicircolare. La torre sembrerebbe essere stara rasata prima dell'intervento di Aimone. Non sap– piamo se questa demolizione abbia anzi costituito il presupporto necessario dell'intervento stesso. Un'analisi degli scassi nel roccione che sostiene il castello, negli ambienti sotterranei a nord e a nordovest, sembrerebbe poi indicare diverse fasi di in– tervento, una delle quali sembrerebbe anch'essa arcaica, comunque precedente al cantiere di Aimone 47 3. Alla fine del XIII secolo il castello doveva avere quindi già una certa com– plessità strutturale e planimetrica e doveva assolvere a molteplici funzioni, anche residenziali, come testimonia il documenta del12 settembre 1288, ci– taro in più occasioni al riguardo, redatto "nel castello di Fénis nella camera del venerabile padre signor Aimone, per grazia di Dio vescovo di Vercelli e conre" 474 • Alrro dato cerro è che la preesistenza su cui Aimone si sarebbe trovato ad operare doveva presentare un elevato grado di eterogeneità, essendosi for– mata su un arco cronologico lungo e cerro attraverso più campagne co– struttive. La grande torre quadra esterna, per esempio, almeno da un'analisi delle tessiture murarie, sembra il risultato di tre fasi di erezione successive. Con la prima si sarebbe innalzato il fusto fino allivello del piano di impo– sta del retto della vicina torre di ingresso. Fino a quel livello la superficie esterna del muro è coperta da uno strato di intonaco rossiccio ancora abba– stanza ben conservato, ma da quellivello l'intonaco sparisce e muta anche la tessitura dei fori pontai. Nelle ultime tre fasce superiori i fori hanno ritmi diversi e dimensioni leggermente maggiori che nelle fasce più basse. Dai 471 La bibliografia sulle fasi costruttive di Pénis è quella usuale: v. ÜRLANDONI B. 1 PROLA O. Il castello di Fénis, Aosta 1982. 472 DE GATTIS G. 1 CORTELAZZO M. 1 PERJNETTI R. Cit. PP· 167-168. 473 DE GATTIS G. 1 CORTELAZZO M. 1 PERINETTI R. Cit. pp. 167-168. 474 " .• • in castro Fenicii, in camera venerabilis patris domini Aymonis, Dei gratia epi– scopi vercellensis et comitis ... : v. AHR FC vol. 204 doc. 1.
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