Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

204 Bruno Orlandoni presenza a corte di un pittore di formazione italiana quale Giorgio del– l'Aquila indurrebbero anzi a pensare che le nostre regioni siano state tra le prime ad adeguarsi almeno parzialmente ai nuovi modelli, riconfermando al 1340 circa illimite estremo entro cui collocare la realizzazione dell'af– fresco di Fénis. È evidente che un coccio di intonaco di poche decine di centimetri di lato rischia di essere guardato con sufficienza e si potranno sempre avanzare obiezioni sulla sua parzialità e marginalità. Inviterei pero a non dimenticare che siamo di fronte ad una delle poche opere superstiti in un oceano di per– dite e distruzioni e che siamo comunque di fronte ad una delle poche com– mittenze sicure della più potente famiglia della Valle. La Madonna va poi fatta interagire con la monofora in cui è affrescata, di tipologia palesemente arcaica, e non è tutto. Non si puo infatti escludere che l'intera decorazione pittorica della parte occidentale del salone sia più antica di quanto non si sia fin qui immaginato. Questa possibilità, fino ad ora nep– pure presa in considerazione, si avanza inaspettatamente da quando si sono ri– scoperti e studiati gli affreschi del castello di Theys, vicino a Grenoble, nel dipartimento dell'Isère. Questi propongono non solo una cultura generica– mente coincidente ma un vero e proprio schema compositivo assolutamente identico a quello di Fénis, tra l'altro in un'area geografica del tutto attigua. Ora le ricerche condotte da Annick Ménard sugli affreschi di Theys hanno potuto giovarsi di complementi di analisi dendrometrica che limiterebbero con sicurezza la datazione del cielo tra il 1285 e il1320 497 • Ancora più recen– temente Simonetta Castronovo, collegando il cielo di Theys a quello della casa dei Canonici di Susa o a quello recentemente scoperto a Vienne, su un muro già parte del palazzo vescovile, definisce una sequenza di tempi che colleghe– rebbe una generica fine del XIII secolo a Vienne, il 1304 a Susa, il 1297 op– pure il 1308 a Theys 498 • 497 M !ONARD A. Le château de Theys-Isère. Une aula seigneuriale du XIVème siècle et son décor peint, in La pierre et l'écrit, Grenoble 1991, pp. 25-50 e M!ONARD A. Les pein– tures murales du château de Theys (Isère). Premiers éléments de datation et d'interprétation, in A propos de quelques découvertes récentes de peinture murale, Acres du VIème séminaire international d'arr mural (Saint-Savin 5-7 orrobre 1994) "Cahier n. 3" Poiriers 1996, pp. 3-15 . Sui cicli profani in area alpina v. anche CASTRONOVO S. 1 QuAZZAA. Miti cavallereschi e terni contemporanei nella pittura monumentale dell'arco alpino, in CA– STELNUOYO E. (a cura di), Le stanze di Artù, gli affieschi di Frugarolo e l'immaginario cavalleresco nell'autunno del medioevo, caralogo della mosrra, Alessandria 1999, pp. 107-115. 498 CASTRONOYO S. La biblioteca dei conti di Savoia e la pittttra in area savoiarda {1285-1343), Torino 2002, pp. 103-115.

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