Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 207 piano terreno e delle due stanzette che lo sovrastano ai due piani superiori del castello, addossandosi alla torre quadrata dell'ingresso interna. ln passaro mi ero espresso su questo problema sostenendo che quesro corpo doveva essere stato costruito interamente nelle fasi più tarde di inter– venta sull'edificio 500 • Seconda questa ipotesi nel castello di Aimone si doveva entrare direttamente nel cortile, senza la mediazione del porticato. Un riesame della situazione mi induce ora a correggere in parte questa affermazione. Il setto murario che divide il cortile da quello che potremmo chiamare anticortile, per quanto poco leggibile nei dettagli strutturali in quanto rivestito di intonaci, mostra un assetto tale da indurre ad immaginare un'immorsatura nelle due pareti laterali realizzata in corso d'opera, e non per successivo scasso di una struttura preesistente. Anche il semplice profila acuto dei due archi sembra più consona alle campagne cosrruttive di merà Trecento. Per altro continua a parermi del tutto scontato il fatto che i due piani supe– riori siano il frutto di interventi più tardi. ln realtà mi pare possibile immaginare che nel castello di Aimone i due carpi nord e sud fossero effettivamente già collegati da questa struttura tra– sversale, ma che questa dovesse consistere solamente in un bassa portico co– perto ad un piano, al massimo sormontato da un'incastellatura lignea parzialmente ancorata al muraglione orientale, necessaria per accedere ai piani superiori della torre di ingresso. Si puo anche immaginare, ammesso che la facciata del corpo nord fosse tagliara orizzontalmente da un unico lunga bal– laroio, che proprio da questo ballaroio si potesse accedere alle incastellature li– gnee di servizio alla torre. Sul piano della tipologia la copertura dell'area adiacente al portale do– veva essere abbastanza usuale nei complessi tardomedievali, tanta che ancora oggi in Valle ne possiamo segnalare due esempi superstiti, per quanta trasfor– mati, nella struttura dell'ingresso rustico del castello Sarriod de La Tour, e nella struttura di ingresso della casaforte di Quart Povil. Sicuramente pero il setto murario di ancoraggio di turra questa struttura a Fénis doveva limitarsi poco olrre l'altezza delle chiavi dei due archi acuti del piano terreno. La collocazione del piano di calpestio del ballaroio che, date le alrerazioni dei livelli orizzontali interni dobbiamo immaginare più alta di quella attuale di almeno 60-80 centimetri, potrebbe permetterci di ipotizzare illimite massimo del suo sviluppo verticale. La sistemazione dei due piani superiori del piccolo corpo est doveva avvenire proprio nel corso della campagna costruttiva del 1393 - 1395 e 5oo ÜRLANDONI B. 1 PROLA D. Il castello di Fénis, Aosra 1982.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=