Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

19 INTRODUZIONE CASTELLI: FRAMMENTI PER UNA STORIA DELLARCHITETTURA TARDOMEDIEVALE IN VALLE o'AOSTA A chi arriva dai Canavese e dalla pianura del Po la Valle d'Aosta si an– nuncia con un castello: la torre di Vert, o di Pramotton, che sul suo cocuzzo– lino di poco sopraelevato sulla piana della Dora si colloca quasi a cavallo di quella che oggi è la linea di confine tra la Regione Piemonte e la Regione Au– tonoma Valle d'Aosta. Al momento della costruzione della torre, ovviamente, le nostre divisioni amministrative non esistevano ancora. Ma la collocazione era già allora atta a segnare un confine: quello tra le diocesi di Aosta e di lvrea, che per tutta la du– rata del secondo millennio- esclusi brevissimi periodi di transizione- avrebbe segnato il confine tra la Patria Va/lis Augustae e quella parte di resto del mondo situata citra montes che i valdostani hanno quasi sempre considerato "estero". Lincombenza dell'edificio è, paradossalmente, aumentata rispetto al mo– mento della sua costruzione. Allora le principali strade passavano sull'altro lato della valle, da Carema a Pont Saint Martin a Donnas, abbastanza lontano da ridurre la torre alla dimensione di un brufoletto ali' orizzonte, una pustola quasi invisibile, anche perché grigia sul grigio della grigia montagna retro– stante. Oggi la nuova autostrada le passa invece sotto, a picco. La torre è poco nota e verrebbe da dire che, lanciati a velocità dentro alle nostre scatolette metalliche, non abbiamo poi gran tempo per notarla. Pure già lei, prima sentinella della Valle, meriterebbe una certa attenzione. La pianta esagonale non è frequentissima per le torri nel Duecento. La po– tremmo interpretare come un trait-d'union tra le più antiche torri prismatiche a pianta quadrata e le più moderne torri cilindriche che dall'inizio del secolo avevano cominciato a diffondersi dalla Francia di Filippo Augusto: le cosid– dette "tours philippiennes". Ma potremmo anche leggerla come modello de– rivato dalla grande architettura Stauffen. Magari non tanto dalla lontana torre di Federico ad Enna, quanto dai più vicino castello urbano di Eguisheim, in Alsazia 5 • Sia la torre di Enna che quella di Eguisheim in realtà sono ottagonali e ottagonale in Valle è piuttosto la Tornalla di Oyace. Ci tata a quanto pare già nel 1197 in un documento del "Cartularium Sancti Ursi", sarebbe stata di– strutta da Amedeo IV di Savoia nel secondo quarto del Duecento e sarebbe poi 5 Sulla prima v. BELLAFIORE G. Architettura dell'età sveva in Sicilia 1194-1266, Palerme 1993, pp. 139-153. Sulla seconda v. MESQUI J. Châteaux forts etfortifications en France, Parigi 1997, voce Eguisheim.

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