Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
208 Bnmo Orlandoni doveva ovviamente essere contestuale alla costruzione dei due piani di bal– latoi. Anche per questo corpo orientale del castello si possono quindi ipotizzare diverse fasi di trasformazione. La semplice tettoia del castello di Aimone, sostenuta dai bassa setto mu– rario coi suoi due arconi acuri, doveva venire smantellata nella fase finale della campagna di Bonifacio di Challant. Le parti lignee e il retto dovevano venire completamente rimossi e il ~etto murario doveva trasformarsi nel supporta dei due piani di ballatoi oriemali. Si possono fare due osservazioni precise su questi due piani di ballatoi, en– trambe deducibili da una lettura della struttura attualmente esistente. La prima, che ho già proposto in passato 501 , è che al momento della si– stemazione del 1393-1395 non dovevano ancora esistere né la scala a chioc– ciola né il setto murario ad essa connesso che separa i due stretti balconi est del primo e del seconda piano dalle due stanzette adiacenti che sovrastano l'in– gresso addossandosi alla torre orientale. La seconda èche nel1393 il grande setto murario doveva limitarsi in al– rezza allivello dell'attuale mancorrente del ballatoio del primo piano. Non doveva cioè esistere tutta la porzione superiore di muro, quella rivestita poi dagli affreschi di Giacomino da lvrea. Cio è deducibile dall'osservazione della trave lignea che sormonta a modo di architrave la finestra aperta al centra di questo muro: essa non solo è esat– tamente livellata alle due travi di bardo dei ballatoi laterali, ma népresenta anche la stessa decorazione. È cioè chiaramente una trave realizzata e messa in posa contestualmente a quelle dei ballatoi laterali, giustificabile solo in assenza di strutture murarie e concepita per una balconata lignea identica alle altre cinque ancora presenti nel cortile. La costruzione di tutta la porzione di muro sovrastante il mancorrente del ballatoio del primo piano non è quindi originaria. Avvenne solo in un se– conda tempo, comporto in parte lo smantellamento e in parte l'inglobamento all'interno della struttura muraria della balaustra lignea del secondo piano e puo considerarsi contestuale alla costruzione della scala a chiocciola e delle due pareti che trasformavano le due grandi lobbie aperte in due vani chiusi preceduti dai corridoio-ballatoio. Si puo anche aggiungere che quest'ultima campagna di restauro del cor– tile fu affidata a maestranze chiaramente meno raffinate di quelle operanti nel 1393-1395, come si puo ben valurare confrontando l'esecuzione pulita del bel 501 ÜRLANDONI B. 1 P ROLA D. cit. Aosta 1982.
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