Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
218 Bruno Orlandoni della regina di Persia ne! giardino, quelle della "Turris Baris" o della torre di Oavide, o ancora quella del trona di Salomone 52 1 sarge fortissima l'impres– sione che lo scalone di Pénis non sia null'altro che la rielaborazione combi– nata di alcune di queste idee formali 522 • Nella vignetta della torre di Davide, lo stesso motiva decorativo degli stemmi teutonici disposti in diagonale a tempestare tutta la superficie della torre finisce per creare una sorta di trama di losanghe bianco/nere sul fonda rosso del mattone che ricarda in maniera non marginale la decorazione a losanghe bianco/nero/rosse del cortile di Pénis. Il riferimento a immagini quali quelle del manoscritto di Darmstadt è possibile innanzitutto per motivi di datazione, essendo stato redatto il codice verso il1360 o subito dopo, ma anche soprattutto perché non siamo di fronte ad un codice isolato, bensl al prototipo di una lunga serie di copie, redatte per alcuni decenni fin oltre l'inizio del Quattrocento, di cui oggi si conoscono nu– merosi esemplari, diversi per origine ed esecuzione ma identici - ed è cio che qui interessa- proprio per impostazione iconografica ed apparato illustrativo. Questi dovevano essere molto noti in ambiente tedesco meridionale, come dimostra la ripresa della stessa iconografia del trona di Salomone anche in cicli pittorici monumentali. Per esempio nell'affresco del timpano del mo– nastero di Bebenhausen, oggi alla Staatsgalerie di Stoccarda, e Il assegnato ad ambiente del Bodensee verso il 1335 523 • Non è tutto, perché lo stesso motiva del Thronum Salomonis avrebbe avuto grande diffusione anche nella decora– zione architettonica: si pensi alla versione che ne viene data sul portale centrale della facciata ovest della cattedrale di Strasburgo, oppure a quella del portale del transetto nord della cattedrale di Augsburg 524 • 5 21 Rispettivamente capitoli 5, 6 e 9 dello Speculum. 522 Dello Spewlum di Darmstadt esiste la piccola edizione: APPUHN H . Heilsspie– gel, Dortmund 1981. Per quanto riguarda le singole immagini v. ibidem p. 17 (la re– gina di Persia), p. 19 (Torre Baris e torre di Davide) e p. 25 (trona di Salomone). Sull'iconografia dello Speculum in ambito fiammingo v. CARDON B. Manuscripts ofthe speculum humanae salvationis in the southern netherlands (c. 1410 - c. 1470), Lovanio 1996. 523 Il pezzo corrisponde al numero di invenrario 1140 del Museo. Alla Gemaldega– lerie di Berlino un altro Thronum Salomonis, questa volta di scuola westfala (inv. 1844) verso il 1360 sviluppa il tema in maniera ben diversa. La precedenza cronologica dell'af– fresco rispetto alle miniature pub suggerire che il tema sia maturaco negli ambiti della pit– tura monumentale. 524 Si pub anche notare che nello stesso duomo di Augsburg il caro occidentale è chiuso ancora oggi sui suai due lati da una transennatura tardogotica nella quale si aprono quattro porte a cui si accede da scale semicircolari che riconducono ancora una volta a Fénis.
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