Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 219 Un resto (lo Speculum) e un'immagine (quella del "Thronum Salomo– nis") di moda, quindi, che dovetrero avere enorme diffusione alla fine del Tre– cento- il resto anche proprio nelle sue versioni illustrate-e che è ben possibile pensare essere capitati a tiro di Bonifacio di Challant; magari anche peril rra– mite dei suoi due fratelli prelati, Antonio e Guglielmo, allora giovanissimi, poco più che ventenni, ma comunque sicuramente già in carriera e tra l'altro, cosa sopra tutte importante, srudenti, e quindi particolarmente usi a mani– polare libri. Un'ulteriore conferma all'ipotesi della provenienza delle idee formali e iconografiche di Fénis da manoscritti dello Speculum viene poi dai fatto che anche altri soggetti presenti al castello si trovano in differenti versioni di quel resto. La Madonna di Misericordia, per esempio, che a Fénis appare come soggetto principale degli affreschi della cappella, si trova in mano– scritti fiamminghi dello Speculum quali il GkS 79f' della "Der Kongelige Bibliorek" di Copenhagen, e già prima appariva in manoscritti tedeschi del– l'area del Bodensee, come il 243 della "Stiftsbibliothek" di Kremsmün– srer525. Il tema della colonna coclide che a Fénis decora il ballatoio, in corri– spondenza della porta della camera domini, adiacente alla porta del salone d'onore, per contro, si trova in un'immagine del Paradiso di una versione francese del solito Speculum, ora alla Bibliothèque municipale di Saint– Omer526. Del resto va ricordato come anche proprio il tema della colonna coclide rimandi a Salomone, nel riferimento alle due grandi colonne ]achim e Boaz che il re d'Israele aveva facto erigere nel recinto del grande tempio di Gerusalemme. Qui siamo di fronce a lavori spesso posteriori ai cantieri di Bonifacio a Fénis ma la mia ricerca al riguardo è appena abbozzata e credo che gli specia– listi di miniatura tardogotica avrebbero di che approfondire il problema pro– ponendo ancora ben altri riferimenti. 525 Die zeit der Frühen Habsburger, Dome und Kloster, 1979, scheda 243 pp. 448- 450. Il manoscritto in questione è datato al1330-1335. Particolarmente significativo è il rimando all'area del Bodensee a cui in passato avevo ricondotro anche espliciti suggeri– menti filtrati negli affreschi della cappella del castello di Pénis (v. ORLANOONI B. 1 PROlA D . Il castello di Fénis, Aosta 1982, p. 118). 526 Nel manoscritto di Darmstadt la colonna coclide appare invece con minor risalro nell'immagine della flagellazione: v. APPUHN H. cit. 1981, p. 42. Peri codici di Copen– hagen e Saint-Omer v. CARDON B., cit. 1996: Fig. 118 ("... Spegel der Minschliken Zali– cheid, Gold Scrolls Group, Bruges, c. 1440. Copenhagen, Det Kongelige Bibliotek, Ms. GkS 79°, fol. 92v.") e Fig. 190 (" ... Miroir de la salvation humaine, Saint-Omer, c. 1470- 80. Saint-Omer, Bibliothèque municipale, Ms. 184, fol. 25").

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