Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 221 l'altro, descrive, in quello che viene definira come "cabinet des droits ... A lentree dudict gabinet, a main destre, ung tableau a trois tablers de sappin, sus lesquelx sont ung livre escript alla main des afferes du roys artus, sans co– mencement. 34- Ung aultre livre appelle le miroir de la redemption de !hu– main lignaige, en françois" 528 • Vale a dire un romanzo bretone, probabilmente in una versione almeno vecchiotta, dal momento che ne erano andate perse le parti iniziali, insieme ad una versione francese proprio dello Speculum. Purtroppo il libro oggi è perduto e non possiamo quindi stabilire se potesse davvero ricondursi all' epoca di Bonifacio, Amedeo e An– tonio o se non fosse piuttosto una versione più tarda. La traccia è comun– que confortante. Un'ultima osservazione relativa alla plausibilità dell'interpretazione "sa– lomonicà' dello scalone- come di altri dementi dell'apparato iconografico di Fénis - si puo proporre infine ricordando un aspetto della personalità di Bo– nifacio. Che il Maresciallo tenesse in modo particolare alla sua fama di uomo "giusto" è cosa che emerge con chiarezza dalla lapide di dedica che sarebbe stata apposta sulla sua stessa tomba nella chiesa francescana di Aosta. Scom– parsa con la chiesa nel 1836, la lapide fu vista ancora in sede sia dal Mochet che dal De Tillier, che ce ne forniscono due trascrizioni pressoché identiche e quindi molto credibili. Ora, dall'epitaffio, Bonifacio appare subito con la sua qualifica di cavaliere e alto dignitario sabaudo ( Clauditur in tumulo dominus Bonifacius isto magnificus miles, mareschallusque sabaudi principis), poi con i suoi referenti famigliari e feudali (antiqua de Challant stirpe creatus, Fenicii do– minus clarissimus, atque Vtzreti) e poi ancora con il precisa attributo di "justi– ciae pacisque pater". Del resto il fano che tutto l'apparato dello scalone alluda ad un precisa significato simbolico è cosa difficilmente dubitabile. Al culmine del tronum Salomonis appare di solito la figura del saggio re in trono. Qui a Fénis appare la figura del "magnificus miles" san Giorgio, protettore e quasi "avatar" di Bonifacio, con, al centro dell'affresco, il monogramma del maresciallo. Non solo, subito sopra san Giorgio, su un prato che Francesco Corni ha dimo– strato essere la riproduzione botanicamente fedele dei prati che si possono vedere di fronte al castello nel mese di maggio, si trova la figura del saggio Jul– les, che con le sue vesti arabe filologicamente ineccepibili potrebbe alludere ai due viaggi in oriente, a Santa Caterina del Sinaï, compiuti dal maresciallo; s 28 BOSON ] . Inventaire des archives des châteaux de Challant, in BASA XXII 1929, p. 6 e PERRIN J.C. Le château d'Aymavilles, in AA n. s. III, Aosta 2003, p. 128: "ung aul– tre livre appellé Le miroir de la rédemption de l'humain lignaige en françois".
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