Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 227 Il primo di questi personaggi è il notaio Antoine Vaudan 542 . Il secondo è Vionino Rulliardi, già castellano di Aymavilles dal 1386 al 1391. Entrambi erano tra le figure più significative di quella nuova classe diri– gente di notai e uomini di toga sulle cui fortune sarebbe germogliata una vera e propria nobiltà minore, destinata poi, nel corso del Cinquecento, ad assu– mere ruoli di primo piano nella storia della Valle. Nell'ultimo decennio del Tre– cento sia Antoine Vaudan che Vionin Ruliard figurano spesso a fianco degli Challant: di Bonifacio 1 come di Amedeo, a Fénis e ad Aymavilles ma anche ad Aosta. Non ne seguo ora le vicende personali perché li ritroveremo en– trambi in altre occasioni. Altre figure ricorrenti con frequenza nei computa, sempre in ruoli ammi– nistrativi vuoi di ufficiali pagatori, vuoi di notai incaricati di redigere atti e contratti o di vidimare quietanze o ricevute, sono Johannes Granereis, Rie– cardo de Pleo, Johannes larsuelli, Anthonius dou Perron, Aimone de Costa, Pietro Ordardi. Molti di questi personaggi non sono ben conosciuti. La storiografia ao– stana non ne ha ancora analizzato le vicende o le personalità, ma di alcuni di essi si possono almeno ricostruire le collocazioni sociali. Giovanni Granereis, per esempio, era parroco di Saint-Léger di Ay– mavilles e nel 1395 ricopriva anche il ruolo di castellano di Aymavilles per conto di Amedeo di Challant. Come tale sarà lui a registrare, purtroppo in modo molto più sommario di quanto non avesse fatto a Fénis il suo collega De Del, parte delle spese per il restaura del castello di cui era responsa– bile543. Nel 1404 sarebbe stato al centro di un brutto episodio. Scrive il Duc: "Le 19 juin [1404], Jean des Graniers de Graneriis, curé de Saint-Léger d'Ayma– villes, et garde perpétuel du comte de Savoie, se trouva en butte à de mauvais traitements . . . le prévôt de Verrès, Sulpice de Baulun, et certains individus af– fidés, sujets du seigneur lblet de Challant, osèrent, on ne sait pas pour quel motif, saisir le curé Jean de Graniers au-delà du pont Suaz, violant ainsi la ju– ridiction du comte de Savoie. Ils le lièrent, le frappèrent et le conduisirent hors du territoire du comte" 544. Il fatto è singolare perché- dari i legami do– cumentati di Sulpice de Baulun con lbleto e quelli di Granereis con Amedeo di Challant, potrebbe costituire una delle prime avvisaglie di quelle frizioni che 542 Su Antoine Vaudan si veda più avanri infra 7.7. 543 Infra 6.4. 544 Duc J. A. Histoire de l'Eglise d'Aoste, vol. IV, p. 189.

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