Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

234 Bruno Orlandoni impegnati al castello dovevano essere anche artigiani, e di quasi tutti sono rin– tracciabili figli o nipoti occupati nelle stesse attività di genitori e nonni per buona parte del secolo successivo. Cosl si puo ben immaginare che le succes– sive campagne di restauri al castello, ordinate da Bonifacio II di Challant poco oltre il 1430 e da suo figlio Aimone II verso il 1480, abbiano quasi sicuramente visto implicati a più titoli dei Viot, dei Merivot, dei Ciresia, dei Chapusat. Nell'insieme degli operai/trasportatori presenti al castello sembra co– munque emergere un nucleo ben preciso ed individuabile costituito dai car– pentieri, falegnami e mastri di segheria del vallone di Clavalité. Si potrà anche osservare come questi, forse prevalentemente artigiani, fossero poi trasporta– tori di fatto e per necessità, data la specificità della !oro attività e soprattutto data la collocazione geografica delle !oro officine. 1 boschi di Clavalité dove– vano essere una vera e propria miniera di materia prima per illoro lavoro men– tre le acque impetuose del torrente e dei rivi laterali che dalla Tersiva scendevano alla Dora dovevano fornire l' energia necessaria al funzionamento delle seghe idrauliche: un posto ideale, quindi, per le attività di taglio della legna e di preparazione di semilavorati. Solo forse un poco scomodo e defilato rispetto alle potenziali destinazioni del prodotto che erano tutte a fondo Valle, nei diversi centri sparsi sulla piana della Dora. Quello che è cerro èche il consumo di legname doveva essere imponente come si evince da un documenta del 1480 col quale si vieta il taglio di alberi di una certa dimensione dai momento che: " ... inordinate et extraordinarie de ipsis nemoribus scindunt et scindi faciunt ultra modum et necessitate ... in tantum quod reperiri commode non potest aliqua grandis et pulchra planta nemoris pro restauracione et melioramento ecclesie Chambave nec castri dicti loci Fenicii nec eciam pro necessitate pontis Chambave" 580 • Per inciso si puo osservare en passant come questa ordinanza contenga anche una testimonianza esplicita di quei lavori di "restauracione et melioramento ... castri dicti loci Fe– nicii" voluri da Aimone II, di cui avevamo già traccia nella citazione di una "ca– mera nova, sita super magnam stupham antiquam", teatro il 31 agosto del 1483 della redazione del testamento dello stesso Aimone, e nella fondazione della nuova cappella di Notre-Dame de l'épine e San Sebastiano- il21 aprile 1484- al piano terreno del castello 581 . 580 AHR FC vol. 203 doc. 4 cit. in GERBORE E. E. Ruote ad acqua, mulini, fùcine e battitoi, in GERBORE E. E. (a cura di), Fénis, une communauté au fil de l'histoire, Aosta 2000, pp. 137-138 nore 2-3. 581 ÜRLANDONI B. Il castello, in GERBORE E. E. (a cura di), Fénis, une communauté au fil de l'histoire, Aosta 2000, pp. 333-334. Su questi lavori v. infra vol. II, 12.5.

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