Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
236 Bruno Orlandoni paese al tempo di Aimone 585 • Sia per Magnetus che per Savoy bisogna poi pre– cisare che non è neppure chiara se fossero ancora operanti e viventi al tempo del cantiere di Bonifacio, essendo citati solo indirettamente e non per una lora effettiva collaborazione ai lavori. La seconda categoria artigiana individuabile al castello è quella dei la– thomi. Primi tra tutti Sadono de Versoya e Janinus, entrambi già segnalati dalla Langee gratificati quasi sempre del titolo di magistri. Esplicitamente come lathomus è citato anche Petrus Lo Cyer che pero ap– pare solo due volte, sempre in coppia con Sadono: una quando riceve "sex se– tullarum pro morterio portando supra murum" e l'altra quando riceve una partita di 500 pierre da taglio. È verosimile che la separazione tra la categoria dei lathomi e quella dei maczoni non fosse sempre netta. A quest'ultima appartengono sicuramente i due fratelli valsesiani Vibon e Comol (già trascritto dalla Lange in "Quiniol"). Diversi altri personaggi operano pero al castello compiendo interventi che sono almeno da muratore e in alcuni casi anche proprio da tagliapietre. Possiamo ricordare Anthonio detto Malliot, pagato "pro factura et repa– ratione lapidum viridarii" 586 • Johannes Nyant e Antonio Finet (anche lui fit– tavolo di terreni agricoli da Bonifacio di Challant), pagati insieme "pro prima reparacione tarn pro salaria guam pro stupa per ipsos habita" 587 • Guglielmo Tardinot pagato "pro factura de la preson porte revellini a parte Auguste" 588 • Johannes Bave pagato due volte per lavori al rivellino, una delle quali "per la fattura di ventitre tese e mezza di muro" 589 • Jaquemetus de Barchis pagato per lavori "a murare la porta della piccola torre davanti alla torre quadratà' 590 • Jo– hannetus de Monte de Vyn che lavora sopra la "camera domini" 591 • Alla categoria dei muratori si possono in parte annettere anche gli sterra– tori. Per opere di sterro è pagato Jaqueminus Maeyn che lavora al seminterrato sotta la grande sala 592 • È verosimile che fosse di Fénis e lo si dovrebbe identi- 585 GERBORE E. E. cir. Aosra 2000, pp. 251-252. 5 86 AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 19v. 587 AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 19v. 588 AHR FC vol. 197 doc. Il, p. 20v. 589 " ••. pro facrura 23 rensarum muri cum dimidia ...": v. AHR FC vol. 197 doc. Il , p. 2lr. e 24r. 590 " •• . in murando hosrium parve rurris ame rurrim quadraram ... ": v. AHR FC vol. 197 doc. 11 , p. 23v. 5 91 AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 23r. 5 92 AHR FC vol. 197 doc. Il, p. 22v.
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