Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 237 ficare nel Giacomo Maen che, insieme al fratello Pietro, il 17 maggio 1390 aveva ricevuto in feudo da Bonifacio I di Challant "una pezza di terra posta nel territorio di Pénis, vicino alle fusine di detto signore" 593 • Anche Johannes Bagnyes e Johannes Petri de Exerto, che lavorano a spia– nare il cortile, sembrerebbero sterratori. Da altri documenti sappiamo pero che Bagnyes era carpentiere e difatti lo vediamo poi impegnato insieme a Jo– hannes Ciresia a squadrare un tronco di noce venduto da Bartolomeo Mistral da cui si sarebbero dovuti ricavare modiglioni e le "tre grandi pezze per i ca– mini del castello" 594 • Giovanni Toselli, salariato in subordine a Vibon e Comol, era forse un !oro aimante, e sicuramente con funzioni subalterne, ora di trasporto ora di steno, risultano pagati anche gli "infantes Orselli", dei ragazzini a giudicare dal basso tenore dei !oro compensi. Uno di questi "ragazzi" sarà poi forse ricono– scibile in un "Giovanni, figlio del fu Domenico Orselli, denominato Fea, di Pommier" fittavolo degli Challant nel1436 595 • Sempre di difficile collocazione professionale sono anche tutti coloro che vengono citati nei conti solo per lavori al verziere: Jaqueminus Colini, Marti– nus de Biolley e Bartholomeus Mugnerii. Quest'ultimo era di Nus. Lo si do– vrebbe riconoscere nel "Barthélemy Mugner de Nus" che insieme alla moglie "Françoise Perrin de Cogne" il20 febbraio 1389 riceveva in feudo da Bonifa– cio "une maison et des prés sis à Pénis, lieu dit Chapiour" 596 • Ultimo gruppo professionale definibile quello costituito dai carpentatores. Panterea e Johannes Francisci sono senz'altro i due principali ma alla stessa categoria appartengono anche Johannes Ciresia e Johannes Bagnyes, Domi– nicus de Viely Morta, Johannes Johanini e Martino Chapuysat e ancora il clan dei mastri di segheria e falegnami di Clavalité: Johannes e Morisodo Perro– nini, Melano Vioti, Johannes Mérivat. Infine un pittore: magister Berguemo, pagato per aver dipinto la bandiera da mettere sul tetto della sala grande. 5.5 CASTRUM E VIRIDARIUM. UN'IPOTESI DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Come si è visto dai computa superstiti per i lavori al castello di Chambéry risulta evidente che spesso sui cantieri illavoro era organizzato per lotti sepa– rati. Diversi capomastri ricevevano incarichi definiti e li portavano a termine 5 9 3 AHR FC vol. 186 doc. 46. 594 "III magne pecie pro fornellis casrri" v. AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 17r. 595 AHR FC vol. 197 m. 1 o doc. 18. 596 AHR FC vol. 186 doc. 39.

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