Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 253 Nella mia ipotesi si puo considerare praticamente cerro che questi validi professionisti delle costruzioni, interlocutori di Bonifacio, siano stati in primo luogo proprio Sadono de Versoya, e poi Janinus, Panterea, Giovanni Franci– sci. Ma mi sembra chiara come, in un quadro di questo tipo, non sia cos! sem– pliee e, in ultima analisi, non abbia neppure molto senso, stabilire chi sia stato il progettista "vero" anche se è cerro possibile che, al momento di passare al– l'attuazione finale, qualcuno si sia poi messo da solo al tavolo di lavoro per tra– sformare le idee in forma costruibile e in programma operativo. Cio che comunque mi pare chiara e importante ribadire è che, se è vero che spesso per cantieri minori di quest'epoca proprio non è possibile parlare di progetto in senso moderno, per un'operazione articolata come il passaggio dalla Fénis di Aimone a quella di Bonifacio e per un oggetto della ricchezza e della complessità del cortile di Fénis il concerto di progetto è l'unico a sem– brare veramente adeguato; e cio senza neppur bisogno di tirare in ballo il com– plicato programma simbolico sotteso dalla decorazione del cortile. 5.9 UN ULTIMO PROBLEMA ESTERNO AI CONTI, I CICLI DECORATIVI DEL CA– STELLO: BERGUEMO, BOSO, ]AQUERIO Dimezzate le dimensioni della primitiva platea donjonis e costruito il si– stema di logge lignee e lo scalone semicircolare in pietra, il cortile, diventava il vero e proprio nuovo fulcro simbolico del castello, insieme platea e palco– scenico, spazio di rappresentanza e al tempo stesso narrativo, di straordinaria qualità e modernità, che non finisce mai di incantarci e stupirci. Per essere completo come lo vediamo oggi, gli mancava solo più la decorazione pittorica, sulla quale, pero, notoriamente, i conti tacciono. Si è già osservato che l'unico pittore citato dai quaderno di conti del ca– stellano De Del è un magister Berguemo che viene pagato 15 soldi per dipin– gere le bandiere che si collocavano sui tetti della grande sala 615 • Si puo sottolineare che 15 soldi, equivalenti a quattro o cinque giornate di lavoro, 615 "in uno ferro facro pro ponendo banderiam supra pomellum magne sale, inclusis duabus expatris pro firmando banderiam ponderantibus .XVI. libras ferri precio .XVIII!; solidorum. Item in factura duarum banderiarum videlicet porerio (?) .VIII. solidos per ipsas firmando et magisrro Berguemo pro pictando .XV. solidos predicta restant penes dictum Remigium in castro Fenicii XXXVIII solidos" v. AHR FC vol. 197 doc. Il, p. 18v.

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