Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
256 Bruno Orlandoni e la differente altezza dai suolo fanno pensare ad opere compiute in momenti diversi, e precisamente ad un ulteriore rifacimento della cappella già dedicata a san Giorgio, durance la quale fu conservata la sola pittura murale della Cro– cifissione, inserendola nella nuova decorazione senza neppure toccare o rifare la semplice comice primitiva ... " 619 • Ripescando quanto ho detto alla fine del capitolo precedente mi pare che si possa proporre, perla storia della cappella del castello di Fénis e della sua de– corazione, una ricostruzione quanto mai complessa, ma plausibile anche se ancora frammentaria. ln un primo tempo, verso il 1395 circa, Bonifacio, in– tendendo fondare una cappella in onore di San Giorgio - forse diversa da una preesistente cappella (o oratorio) dedicata alla Vergine, fondata dai padre Ai– mone o forse addirittura dai bisnonno Ebalo Magno- doveva pensare al vano del piano terreno a destra dell'ingresso, facendone iniziare la decorazione. ln un secondo tempo, oltre il 1400, forse attorno al 1410, l'intenzione doveva mutare e si doveva iniziare la decorazione di una nuova cappella nella por– zione orientale del salone maggiore; questa avrebbe ben potuto essere affidata al fantomatico Boso di Saint-Marcel, che, non dimentichiamolo, per quanto probabilmente anziano e quindi forse non aggiornatissimo, restava pur sem– pre un prestigioso artista di corte. Un qualche fattore esterno- forse la morte dello stesso Boso- interrompeva la decorazione che veniva poi ripresa- a mio avviso nella primavera del 1414 - insieme a tutta la decorazione del corti!e da un team di pittori di strettisima formazione jaqueriana, quasi di cerro mem– bri della stessa bottega di Jaquerio, anch'egli negli stessi anni attivo a più riprese per la corte sabauda. La cappella, pero, terminata sotto il profilo decorativo, non veniva fondata sotto il profilo canonico e finanziario. Tanto che ancora Bonifacio Il, nel1450, ne! suo testamento prevedeva lasciti per portare a com– pimento l'intenzione paterna che era rimasta inevasa 620 • È impossibile stabi– lire se la sistemazione e fondazione, trent'anni più tardi, da parte di Aimone II, della nuova cappella dedicata a san Fabiano e alla Madonna della spina nel– l'ala meridionale del castello, facesse seguito all'avvenuta fondazione in onore di San Giorgio o piuttosto non ne costituisse un'alternativa. Cerro èche nei documenti canonici di cappelle dedicace a San Giorgio ne! castello di Fénis non si è fi.nora trovata traccia alcuna. 619 LANGE A. I conti della costruzione del castello di Fénis e le vicende della fomiglia Challant per una datazione degli affreschi in CASTELNUOVO E. 1 ROMANO G. Giacomo Jaquerio e ilgotico internazionale, catalogo della mostra, Torino 1979, p. 64. 620 "Que cappella fundari debeat in honore Beati Georgii martiris, prout quondam dictus dominus marescallus eius pater ordinavit" v. ZANOLLI O. Les testaments des seigneurs de Challant, I Aosta 1974, p. 246.
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