Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

26 Bruno Orlandoni orto; una vigna; forse anche un vero e proprio frutteto piantato a meli e peri ed esteso verso la frazione ai piedi dei monti che si chiama - non a caso - Pommier. Dai conti, quindi, è possibile ricostruire- e cio non puo che stupirci dai momento che non eravamo mai riusciti ad immaginarlo con precisione- non tanto un castello, quanto un intero complesso integrato di cui l'edificio forti– ficato era solo l' emergenza, militare, residenziale e di rappresentanza, colle– gata ad impianti produttivi agricoli ma anche di diporto, perché tale doveva essere il verziere al cui interno possiamo immaginare- dato l'assetto odierno del terreno -l'esistenza di un vero e proprio giardino roccioso. Naturalmente su moiti complessi la documentazione tecnica continua ad essere carente o del tutto assente, ma tracee e indizi si possono a volte indivi– duare in documenti economici o notarili di altra natura. Cosl contratti di in– feudazione o di donazione permettono di stabilire che illathomus Johannetus, maggiore responsabile nel 1395 dei restauri al castello di Aymavilles, doveva essere in realtà un "Johannetus Perrerii de Cusie, gebennensis diocesis" edo– veva essersi stabilito nel paese, dove è ricordato fino almeno al 1413 come "magister Jannetus latomus castri Amaville". 28 Il 1395 è anche l'anno di un'altra citazione documentaria- questa volta molto più breve - relativa ai restauri di manutenzione della casaforte di Antey. 29 Tra Verrès, Châtillon e Issogne, per contro, continuano a mancare ri– scontri per i fondamentali cantieri di lbleto di Challant, ma almeno comin– ciano ad emergere legami tra gli Challant e un lathomus di nome Martino di Verrès. Peraltro si scopre che Ibleto, nel 1405, contribuiva anche al sovven– zionamento di opere pubbliche, quali la costruzione di un ponte a Châtillon. Contestualmente il figlio di Ibleto, Francesco, faceva concessioni per la co– struzione di segherie idrauliche a Chevrère, nel feudo di Montjovet. 30 La prima metà del Quattrocento è segnata, sul piano documentario, dai dati reperiti e ora anche trascritti da Ilaria Bibollet e Laura Gatto Monticone nell'Archivio di Stato di Torino, che permettono di seguire i continui lavori alla torre dei Balivi di Aosta. È da questi materiali che abbiamo scoperto per la 28 1 dari sul !athomus Johannetus sono in parte inediti. Al riguardo v. INFRA 6.5. 29 Il breve conto di Antey, già individuato da Gerbore mentre si stava preparando il volume sul castello di Cl y, è stato poi inregralmenre trascritro ed ediro in LIVIERO A. 1 To– GNAN E. Il était une fois . . . le Bourg d'Antey-Saint-André et son château au Moyen Age, in "Le Flambeau" 169, 1999. 30 1 dari sul ponte di Châtillon (inediti) sono in: ASR FC, vol. 72, m. 2°, doc. 4.

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