Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 257 6 IL CANTIERE DI AMEDEO DI CHALLANT AAYMAVILLES: JOHANNETUS DE CUSYE, LATHOMUS CASTRIAMAVILLE 6.1 IL CANTIERE DI PÉNIS COME VOLANO ECONOMICO E CULTURALE 1 computa del castellano Guglielmo de Del del 1393-1395 contengono, oltre alla lunga serie di dati sul cantiere di Pénis, anche altre precisazioni - purtroppo quanto mai schematiche - relative ad altri lavori edili che negli stessi tre anni interessavano Bonifacio di Challant. Il primo cantiere citato dai conti riguarda il restauro di una casa ap– parentemente di proprietà degli Challant a Diémoz. La notizia è racchiusa in un unico articolo di spesa relativo alla ricezione di due travi della lun– ghezza di quattro tese che si trovavano al castello e che erano state portate appunto a Diémoz per fare due pilastri: "in domo sua nova pro necessi– tate"621. La seconda serie di notazioni rivela la conduzione di lavori ad una non meglio precisata "domus apothece" di Pénis. La registrazione cita prima di– ciassette assi consegnate dai carpentiere Giovanni Francisci e portate ap– punto "in apotheca" per fare una parete "iuxta domum apothe et duas tabulas". Poi altre sei dozzine di assi impiegate "in domo apothece ultra eos postes implicatos per ipsum Guillermum de suis habitis apud Pomerium" 622 . Le stesse travi dopo essere state ricevute dal castellano vengono registrate una seconda volta in "librata'', cioè in consegna, verosimilmente ai diversi ar– tigiani e operai che dovevano impiegarle sul cantieré 23 . Gerbore ha indivi– duato non proprio la casa ma almeno la sua localizzazione: "Una reconnaissance del1439 svela ... la sua collocazione. Il documento è proprio quello con cui il fabbro Petrus Ferran riconosceva di tenere in feudo dal si– gnore la bottega. Di essa, che costituiva l'abitazione stessa del fabbro, l'atto afferma che era collocata in località Les Cors, quindi in una posizione rela– tivamente lontana dal castello" 624 . Una terza segnalazione è relativa a lavori in corso nelle pertinenze della casa parrocchiale o della chiesa del paese. Perla precisione riguarda pagamenti fatti ad un artigiano di nome Cheneto de Clapey - che non conosciarno per altri suoi interventi lavorativi - per la costruzione di sette tese di muro (poco 6 21 AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 10. 622 AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 13v. 623 AHR FC vol. 197 doc. 11, p. 13v. 14r. 624 GERBORE E. E. Ruote ad acqua, mulini, focine e battitoi, in GERBORE E. E. (a cura di), Pénis, une communauté au fil de L'histoire, Aosta 2000, p. 306.
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