Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

270 Bruno Orlandoni e sterro e la cosa permette di stabilire che l'intervento di restauro non avrebbe dovuto limitarsi a rimaneggiamenri di stabili già esistenti: erano sicuramente previste nuove cosrruzioni perle quali era necessario procedere a lavori di fon– dazione. 6.4 IL CANTIERE DI AYMAVILLES NEI COMPUTA DEL CASTELLANO GRANEREYS Purtroppo per Aymavilles molto più che per Fénis i conti superstiti sem– brano costituire un sumo di una sommarietà veramente eccessiva. Tuttavia sono almeno sufficienti per permettere di fissare una dimensione minima degli inrervenri. Il primo dato che emerge è proprio quello relativo alle operazioni di scavo: vengono pagati due personaggi - Giovanni Charturer e Vullermeto Bona - "per scavare tutto attorno al castello come affermava lo stesso signore .II. se– stari"649. Evidenremente i picconi approntati da Picasua a Pénis dovevano es– sere stati impiegati subito da questi due operai sterratori i cui nomi erano fin qui sconosciuri. Seguono poi alcuni pagamenti già finalizzati ail'esecuzione di elemenri costruttivi specifici: "su ordine del signore" si pagano a Giovanni Prancisci e a Giovanni Perronini di Pénis, in base al contratto stipularo, "ultra vinum et argentum .V sestarios", per aver lavorato alla preparazione di cenroquaranta travi e di una certa quanrirà di pierre e rufi. Conremporaneamente, a Giovanni de Ciresia, sempre di Fénis, su ordine del signore e sempre in base al contratto stipulato, si pagano invece "VIXXXVI pecias chevronorum quam cormyers . .. ultra vinum et argentum .V sesta– rios"650. Sappiamo quindi che peril cantiere si approntano almeno 140 rravi, pierre e rufi, e 136 pezzi che, dalla denominazione, si possono interpretare come elementi di capriate. I tre arrigiani pagari per l'esecuzione questa volta sono noti: sono infarri proprio alcuni di quelli già citati nei conti del cantiere di Fénis e uno, in parricolare, Johannes Prancisci, a Pénis in posizione deci– samente di rilievo. Tutti e tre gli artigiani sono pagati prevalentemente perla– vori di carpenteria e quindi si riconferma spontanee immaginare che fossero proprio loro i carpentieri impegnati nel pranzo di lavoro con Amedeo di Challant nel febbraio dello sresso anno a Fénis. Sono pero pagati anche - i primi due- per una cerra quantità di pierre e rufi il che conferma, da un lato 649 "pro chavando circum circa castro ut asserebat idem dominus .II. Sestarios" v. AHR FC vol. 69 doc. 1. 65o AHR FC vol. 69 doc. 1, p. 5r.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=