Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
272 Bruno Orlandoni magister lathomus. Si conferma quindi l'impressione che dopo le prime fasi di organizzazione e approvvigionamento dei materiali e di scavo si stesse ormai procedendo ad operazioni di costruzione muraria vera e propria. I.:ipotesi è confermata dai pagamenti successivi: "Di più a Perrino di Umberto de Crosso per una giornata a compiere la– vori di muratura. Due soldi. Di più a Rodolfo di Umberto de Crosso per otto giornate a compiere la– vori di muratura. Sedici soldi. Di più a Giovanni Labiot per suo figlio per quaranta giornate a lavorare al castello. Sedici soldi e sei denari. Item duobus extraneis qui laboraverunt quoilibet .V. jornales cum dimi– dio in castro .XV. solidos .VIII. denarios" 657 • Si puo osservare che questi u!timi pagamenti sono piuttosto limitati. Per- · rino e Rodolfo di Umberto de Crosso percepiscono due grossi al giorno per un totale di nove giornate lavorative. Il figlio di Giovanni Labiot è pagato ve– ramente una miseria: 16 soldi e 6 denari per 40 giornate di lavoro erano pari a 200 denari, cioé ad una paga giornaliera di 5 denari, praticamente un quinto di quanto corrisposto ai due muratori. È verosimile che questo figlio di Gio– vanni Labiot, di cui il conto non si cura neppure di tramandarci il nome di battesimo, fosse un ragazzino assunto come garzone. Singolare anche l'assun– zione per cinque giorni e mezzo ciascuno di due "extraneis", evidentemente dei muratori di passaggio che avevano bisogno di racimolare un po' di denaro. Vengono pagati un po' meno dei due de Crosso: un grosso e 5 denari a gior– nata. Altri due "estranei" per un analogo periodo verranno pagati poco meno (15 soldi contro 15 soldi e otto denari pagati ai precedenti), e infine altri cin– que forestieri verranno pagati ancora 2 soldi a testa al giorno per sei giornate di lavoro. Ben più consistenti, invece, i pagamenti a maestro Johannetus e a suo fratello. Purtroppo non conosciamo il rapporto rra libra e grosso ad Aymavil– les ne! 1395. In teoria avrebbe dovuto essere di 20 grossi a libbra, ma almeno all'inizio del )(\/ secolo, in Valle, la libbra come elemento di conto stava spa– rendo e la si stava di fatto sostituendo con fiorini d'oro che di solito pareg– giavano a 12 grossi l'uno circa. Johannetus e suo fratello devono quindi aver percepito da un minimo di 240 grossi ad un massimo di 400. In questo 657 "Item Perrino Humberri de Crosso pro uno die ad murandum .Il. solidos Item Rodulpho Humberri de Crossa pro .VIII. jornalibus ad murandum .XVI. solidos Item Johanni Labiot pro eius filio pro .XL. jormilibus laborando in castro .XVI. solidos .VI. denarios" v. AHR FC vol. 69 doc. 1, p. 34v.
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