Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 283 tra un committente e il suo capomastro non doveva essersi definito solo nel caso di Aymavilles. Il tenore dei testi - ancora più radi ed enigmatici che ad Aymavilles - per esempio, mi ha sempre indotto a pensare che presso Ibleto di Challant e i suoi figli Francesco e Giovanni un ruolo analogo dovesse essere stato rivestito da un lathomus di nome Martino di Verrès che in un'occasione è citato come "Martinus lathonius" 686 • 6.6 Gu OPERAI DI AYMAVILLES: RUOLI E PROVENIENZE Oltre a Johannetus anche alcuni altri dei personaggi citati dai computa del1395 trovano riscontri documentari nei materiali d'epoca. Si puo tentare un breve riassunto per arricchire il quadro della mobilità artigianale in Valle che si è cominciato a delineare partendo dai computa di Cly e di Pénis. Il conto di Aymavilles, come si è visto, mette in evidenza i tre carpentieri Johannes Francisci, Johannes de Ciresia e Johannes Perronini, vale a dire tre degli artigiani che avevano già operato sul cantiere di Pénis. In particolare sembra significativa la presenza soprattutto del Franci– sci che a Pénis aveva chiaramente rivestito un ruolo primario accanto a ma– stro Pantherea nello svolgimento dei lavori di carpenteria. Notevole, sempre a Pénis, anche il ruolo di Giovanni Perronini che insieme al fratello Mori– sodo abbiamo visto essere stato uno dei principali responsabili della prepa– razione di assi e travi alla segheria di Clavalité 687 • Il fatto che ad Aymavilles sia impegnato soprattutto all'intaglio di modigliani induce a supporre che sul cantiere di Amedeo abbia svolto un lavoro più di fino che su quello di Bonifacio, anche se non si deve dimenticare il numero elevatissimo di mo– digliani e mensole che dovettero essere approntati anche proprio per Pénis. Più pesante ad Aymavilles anche il ruolo di Johannes de Ciresia, che a Pénis invece sembrava essere stato presente sul cantiere in maniera più occasio– nale. Tra gli artigiani elencati nel computo delle giornate lavorative si segnalano poi - sempre come a Pénis - alcuni nativi delluogo. Giovanni di Umberto de Croso, per esempio, sembra rintracciabile in un documenta del 1 novembre 1389 in cui Amedeo di Challant gli dona "una pezza d'isola". Il regesto del documenta dice Giovanni esplicitainente "diAy– mavilles" e di Aymavilles dovremo automaticamente considerare anche Perrino di Umberto de Croso che di Giovanni doveva essere fratello 688 • 686 Su Martino v. anche infra 7.5. 687 Su questi personaggi v. infra 5.3, 5.4. 688 AHR FC vol. 20 m. 1 o doc. 27.

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