Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 285 per conto di Bonifacio infeudava ancora terre di Miserègne ad un Jeannot Picot. Dato l'uso del diminutivo potremmo anche immaginare che si trattasse di un suo più giovane discendenté 94 • ~ultimo nome che sono fin qui riuscito a rintracciare nella documenta– zione d'archivio è quello di Johannes Vullienci. È molto probabile che si tratti del Johannes Vullientii, lathomus, che nel 1428-1429 veniva multato ad Aosta "pro certis penis" dal balivo Bonivard 695 • Il nome ricorre in un paio di docu– menti economici relativi ai complessi religiosi aostani. Cosl dal Repertorium di Saint-Jacquême veniamo a sapere che nel 1428 Johannes Deys Vulliens e suo fratello Ibleto tenevano una terra di proprietà di Sant'Orso sulla riva del Bu– thier sotto Signayes 696 e che nel 1434 Giovanni Vullienc, a nome anche di sua moglie, Cristina Martinet, pagava una decima alla Confraternita dello Spirito Santo 697 • In questi due ultimi casi, pero, non essendo registrata la professione del personaggio non abbiamo la certezza della sua effettiva coincidenza colla– thomus operante ad Aymavilles. 6.7 ~ENTITÀ DEI LAVORI. !POTES! GENERAL! SULL'ESTENSIONE DEL CANTIERE Anche per il cantiere di Aymavilles, come per quello coevo di Fénis, va sottolineata la parzialità dei dati documentari. È verosimile, anzi, alla luce sia degli indizi documentari che dei referri dendrometrici è praticamente sicuro, che i lavori siano continuati ben oltre i termini dei conti superstiti. Addirit– tura le cronache concordano, e si puo segnalare come già il Du Bois, nell'unica cronaca valdostana giunta a noi dal tardomedioevo, parlasse di lavori condotti al castello fin almeno al secondo decennio del nuovo secolo, per un ammon– tare complessivo di spesa veramente esorbitante. Di fatto l'assetto antico del castello di Aymavilles rappresenta uno dei problemi più fascinosi e stimolanti della storia dell'architettura e dell'arte tar– domedievale in Valle d'Aosta. Come nel caso del castello di Châtillon l'uso residenziale, protrattosi fino a date recenti, ha portato a trasformazioni asso– lutamente radicali. In particolare ad Aymavilles sembrano essere state deva– stanti quelle dell'inizio del Settecento che hanno ridotto l'intero complesso al solo maschio centrale circondato dalle quattro torri cilindriche e per di più totalmente mascherato sotto un paramento di logge rococo. 694 AHR FC vol. 187 m. 2° doc. 6. 695 ÜRLANDONI B. Artigiani e artisti in Valle d'Aosta, Ivrea 1998, (voce Johannes Vul– liemii) . 696 ZANOLLI O. Le ''repertorium instrumentorum"du prieuré St-jacquême d'Aoste, in AA V 1971-72, doc. VI. 697 AHR FStB III 20.
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