Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 287 murum stabuli aequorum, tendente cum prato ex una parte et iter publicum civitatis Augustae, et ex altera vineam dicti domini testatoris" 700 • Con questo affollamento di recinti, enclos, edifici di servizio, torri, case, ci si chiede come avesse potuto Giacomo di Challant trovare ancora il posto per costruire "sur le midy, en dessous de la place du dongeon, l'appartement noble en forme de demy cercle qu'on y voyoit autrefois, avec des grandes escu– ries à costé et encor un grand colombier qui y etoit presque attigu" 701 • La realtà è che per decenni ad Aymavilles demolizioni e ricostruzioni do– vettero susseguirsi a ritmo frenetico. De Tillier, citando l'antico castello che al suo tempo aveva ormai subito quasi integralmente la sua ultima trasformazione rococo e che pure lui stesso doveva aver ancora visto da giovane in assetti antichi, ricorda anche "fossé, platteforme, parapet aussi garni de crenaux tout a l'entour, l'entrée dans le ba– riment defendue par une porte de fer et d'un pont levis digne de la grandeur de leur maison" 702 , È molto probabile che buona parte di questa impressionante serie di strut– ture sia ancora rintracciabile a livello di fondazioni sotto i manti erbosi delle piattaforme che circondano l'attuale castello, costituendone il delizioso pareo. La loro individuazione richiederebbe un'indagine archeologica estesa a tutto il comprensorio del castello; alcuni frammenti sono pero ancora leggi– bili in superficie, anche se la loro esistenza non è stara fin qui sufficientemente sottolineata. lnnanzitutto si dovrà prendere in esame lo sperone nord della seconda terrazza di sostegno del castello. Questo cela verso est una sorta di rivellino coperto che sembra essere stato ricavato dal rimaneggiamento di un tratto di cima muraria medievale. Alcuni frammenti di stipiti lavorati riusati nel paramento murario sembrano databili effettivamente al XV secolo, indu– cendo a datare l'attuale sistemazione ad epoche posteriori. ln effetti la tipo– logia sembra quella delle casematte delle bastionature cinquecentesche. Si puo forse ipotizzare una ristrutturazione di funzione prettamente militare per volontà di Renato di Challant al tempo delle guerre della Francia, verso il 1535, seguita poi da rimaneggiamenti al tempo della grande ristruttura– zione rococo . Più significativo e ancor meno equivocabile il secondo caso. Il settecen- 700 BASA "Le Cahier de l'Académie" trascr. in ZANOLLI O . Les testaments des seigneurs de Challant, 1Aosta 1974, p. 172. 701 D E TILLIER, Historique, p. 210. 702 Ibidem.
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