Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 289 una torre di separazione tra una basse cour esterna verso accidente e una se– conda grande corte o cima superiore che doveva costituire una sorta di area di passaggio al donjon superioree che poteva dare accesso dalla basse cour a quello che lo stesso testamento di Amedeo di Challant definisce il "planum castri ... gallice Jo plan chatel". Certo siamo di fronte ad un ottimo frammento di architettura tardome– dievale che meriterebbe più attenzione di quanta non ne abbia avuta fino ad ora e che potrebbe benissimo datarsi ai tempi del nostro Johannetus, tra la fine del Trecento e il primo Quattrocento. Di più è un'ulteriore testimonianza della diffusione di un tipo edilizio particolare, quello della torre-porta, che in Valle sembra aver avuto notevole fortuna. Si affianca infatti agli esemplari superstiti di Fénis, di Quart e di Is– sogne, e a moiti altri perduti: quelli di Bard, per esempio, oppure uno che Bertolin mi segnala essere esistito certamente ne! castello della Costa di Arnad. Al di là di questi vaghi riferimenti chi volesse ricostruire l' assetto tar– domedievale del castello di Aymavilles dovrebbe perora accontentarsi delle poche citazioni serine e dell'unica immagine, approssimativa quanto im– pressionante, costituita dai graffita cinquecentesco del sottotetto del castello Sarriod de la Tour, che raffigura Aymavilles cosl come doveva essere visibile da ovest, verosimilmente dai punto stesso in cui il graffita è stato realiz– zato705. Il graffita andrà studiato con attenzione ma già fin d'ora propone spunti interessanti. Innanzitutto permette di stabilire come il donjon centrale, visibile da ovest con tre sole torri perimetrali, essendo la quarta totalmente celata verso est, si connettesse a sud ad un corpo verticale, dotato di portale, che po– trebbe coincidere proprio con la torre in cui doveva alloggiarsi il bel portale in bardiglio e travertino oggi trasformato in pontile. Verso questa torre si dirige un muro merlato che potrebbe rintracciarsi almeno in parte in quello che oggi è il muraglione di contenimento della seconda piattaforma del ca– stello. Questo muraglione, a sua volta, si staccava da quello che doveva essere il portale principale di accesso, collocato nello spigolo sudoccidentale del com– plesso. Il graffita permette di leggere questo portale in forma marcatamente monumentale, lasciandoci cosl immaginare che quest'ultimo- evidentemente 705 Il graffita è fin qui edita solo in PEYROT A. La Vallée d'Aoste au fil des siècles, Torino 1972, scheda 11.

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