Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 291 sopralzo furono urilizzati i beccatelli della precedente merlatura, ma la forma dei nuovi merli risulto tutt'altro che ortodossa, e le torri furono lasciate seo– perte, mentre prima esse erano coperte da tetto cosl come fu fatto a Fénis e negli altri castelli valdostani di tale epoca." 706 • Le osservazioni del Nigra si fondano su un'estesa serie di dementi archi– tettonici antichi superstiti ne! sottotetto del castello, soprattutto sul fronte nord dove resta un bel tratto della merlarura retta dai tripli beccatelli citati dai Nigra. Sempre ne! sottotetto restano poi dementi di un camino dai disegno tanto semplice quanta rigoroso e i telai litici completi delle porte di accesso ai vani superiori delle quattro torri. Altro elemento quattrocentesco superstite degno di nota, infine, un soffitto ligneo in una stanza della torre di sudest: anch'esso semplice ma dai disegno compositivamente raffinatissimo là dove affronta il problema dell'intersezione delle travi rettilinee nella superficie curva della parete perimetrale. I.:analisi delle osservazioni di Nigra ela riflessione sull'assetto attuale del castello e su cio che di medievale in esso si puo ancora scorgere o intuire in pas– sato hanno indotto ad individuare tre fasi distinte nella sua costruzione. 1) I.:erezione del primitivo torrione prismatico. 2) Il suo completamento con la costruzione delle quattro torri cilindriche. 3) Il suo riarredo con l'apertura delle finestre crociate e a mezza croce, e con la risistemazione di porte e camini. Tradizionalmente la prima fase era riferita ad epoca precedente all'acqui– sto di Aimone di Challant. Si puo solo osservare come le notevoli dimensioni del torrione e lo spessore relativamente limitato dei suoi muri sembrino co– munque poco consoni ad una datazione alta. Credo che si possa escludere una costruzione precedente all'inizio del XIII secolo e bisognerà anzi scendere ne! corso del Ouecento per trovare degli equivalenti, a meno di pensare addirit– tura ad una costruzione decisamente trecentesca. Le due fasi successive sono sempre state assegnate tradizionalmente agli interventi posteriori all'acquisizione del maniera da parte di Aimone 707 • Le ipotesi di scansione cronologica fin qui avanzate sono state differenti a seconda del prevalere di diversi dementi di valutazione e analisi. Cosl al– l'ipotesi del Nigra che sembrerebbe assegnare le due fasi al tempo di Aimone si era progressivamente sostituita quella che assegnerebbe le torri alla 706 NIGRA C. Castelli della Valle d'Aosta, Aosta 1974, p. 85. 707 Al riguardo v. NIGRA C. Castelli della Valle d'Aosta, Aosra 1974; ZANOTIO A. Ca– stelli valdostani, Aosta 1975; ÜRLANDONI B. Architettura in Valle d'Aosta. Il romanico e il gotico, Ivrea 1995, e bibliografie relative.

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