Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 293 precisione i lavori che si stavano impostando e conducendo. An cora una volta i pochi dementi possono venire solo da interpretazioni del resto, da una let– tura tra le righe e da un tentativo di forzare al massimo le terminologie adot– tate dall'estensore dei conti. I.:elemento più significativo in questo senso è l'informazione che sicura– mente si erano scavate fondazioni. Il testo è singolarmente chiaro al riguardo e precisa che gli scavi si stavano conducendo "circum circa castro", cioè tutto attorno al castello. Cio pero, a mio avviso, puo significare ancora due cose alternative: o at– torno alla cinta muraria esterna del castello, oppure attorno al suo nucleo centrale: il torrione. È chiaro che in questo secondo caso lo scavo potrebbe essere stato funzionalizzato proprio alla costruzione delle quattro torri ci– lindriche se non alla ricostruzione dell'intero corpo. Purtroppo non è al– trettanto chiaro se questi ultimi casi siano quelli giusti, anche se si puo osservare come sia molto più probabile uno scavo unitario attorno al donjon centrale, per uno sviluppo perimetrale di alcune decine di metri, vuoi per ri– costruirlo, vuoi per dotarlo di nuove torri cilindriche accantonate, piuttosto che non uno scavo lungo tutta la cinta esterna: con le sue diverse centinaia di metri di lunghezza questa probabilmente non sarebbe stata costruita in un'unica tornata ma per segmenti appaltati a capomastri differenti, come testimoniano i documenti relativi a Chambéry, Cly, Pénis che abbiamo fin qui esaminato. Un secondo elemento puo venire dalla precisazione che Johannes Per– ronini e Johannes Francisci erano pagati anche perla preparazione di tufi. È sempre un elemento vago. È vero che Nigra ha sottolineato come effetti– vamente blocchi in rufo siano impiegati proprio nelle torri ma è anche vero che non sappiamo come fossero gli altri corpi fabbricati che costituivano il complesso, in cui pure i tufi potevano essere presenti. Difatti proprio tufi ap– paiono effettivamente nel bel portale superstite sotto la rampa di accesso sud. Un ultimo elemento puo venire infine dai dari che possediamo sulla– thomus Johannetus operante a Chambéry dal1376 al1378. Il contratto per la costruzione del segmento di muro del "glaciamentum" del castello sa– baudo precisa in dettaglio come il muro dovesse rastremarsi in altezza ed anche il basamento delle torri cilindriche di Aymavilles è effettivamente rinforzato da una scarpa rastremata. È, pero, anche questo, un dato di no– revole genericità, tutt'altro che sufficiente a !egare illathomus di Chambéry a quello di Aymavilles ed entrambi alla costruzione delle quattro torri del donjon.
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