Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 295 una coda meno estesa poco prima del 1460. Già ne! suo ultimo saggio sul castello Perrin segnala le date del 1401-1405 perla parte più consistente della carpenteria del retto e quelle del 1406-1407 per altri campioni pre– senti all'interno delle torri cilindriche 712 . Più recentemente, ne! corso di una comunicazione orale tenuta per conto dell'Archivio Storico Regio– nale713, Renato Perinetti e Mauro Cortelazzo hanno fornito una datazione dendrometrica per ora ancora approssimativa al 1410 circa. Si puo osservare come le datazioni segnalate da Perrin si collochino subito prima e subito dopo la grande infeudazione farta da Amedeo di Challant al lathomus Johannetus de Cusye e al suo ipotetico fratello Anthonio, il che aumenta anche la probabilità che quell'infeudazione costituisse proprio una parte del compenso pattvito coi due capomastri per i lavori al castello. Per altro una serie di analisi a largo raggio sullegname della splendida carpenteria del sottotetto del corpo centrale del castello ha fornito un'articolata serie di da– tazioni dai 1365 al 1456 71 \ il che sembrerebbe implicare una prima serie di interventi, forse anche solo una parziale messa in sicurezza, già al tempo di Aimone, verosimilmente subito dopo l'acquisizione del castello, ed un'ul– tima serie di interventi al tempo di Giacomo, perla precisione poco prima della sua morte, in quel 1456 che rappresenta una data chiave nella storia del feudo perché è l'anno che vede la vittoria della coalizione di Giacomo nella guerra di successione Challant e la sua definitiva ascesa al titolo co– mitale. A questo punto si puo ricordare ancora una volta come il Du Bois sia ab– bastanza esplicito ne! datare un momento cruciale degli imerventi di Amedeo di Challant agli anni adiacenti a quelli del suo secondo matrimonio con Luisa di Miolans, attorno al 1411-1413 715 , perla precisione agli anni immediata– mente precedenti al matrimonio, per veder convergere veramente quasi tutti gli indizi possibili. Anche se esaminiamo i pochi dementi ancora ben visibili dell'Aymavil– les tardogotica di Amedeo, per esempio gli stipiti in pietra delle porte delle torri al piano dell'attuale sottotetto, oppure la bellissima mensola di camino, 712 PERRIN J.C. Le chateau d'Aymavilles, in AA NS III, p. 27. 713 Cielo di conferenze serali sulle "Fonri perla storia della Valle d'Aosra", 9 marzo 2006, Renato Perinerti - Mauro Cortelazzo, "Nuove indagini archeologiche sui castelli valdostani". 714 DUFOUR N. 1 CORTELAZZO M. Studi e rilievi al castello di Aymavilles, in Bollettino della Soprintendenza peri Beni Culturali, n. 2, 2005, pp. 255-258. 715 Du BOIS P. Chronique de la maison de Challant a cura di 0. ZANOLLI in AA n. IV 1970.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=