Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 307 Cosl come, nel caso di Verrès, non conosciamo la situazione da cui il ca– stello doveva essersi sviluppato e la preesistenza di cui si doveva essere tenuto conto. I recenti sforzi di Liviero e Tognan sul piano della ricerca documenta– ria hanno dato al riguardo, purtroppo, risultati minimi. Si parte dalle più an– tiche citazioni di un "piano castro" a Verrès nel 1247, si passa alla formale "redditio" del castello nel corso delle udienze del 1287, mentre nel corso del Trecento si sono solo trovate citazioni delle "curtine piani castri", di una grande sala citata nel 1373 e della cappella del castello dedicata a Santo Stefano 735 • Questa è citata più volte, per esempio, nel cartularium Sancti Aegidii, esplici– tamente nel1349 o nel138Y 36 • La sala grande del1373 era ancora quella della struttura precedente al ca– stello di Ibleto? Sembrerebbe di sl. La data sarebbe quindi un postquem per l'apertura del cantiere del castello nuovo. Ma anche la seconda citazione della cappella, nominandola come ancora esistente, sembrerebbe implicare che al ca– stello non fosse ancora cambiato nulla. Credo comunque che il 1390 registrato sulla lapide di dedica debba aver segnato piuttosto la fine o una fase avanzata che non l'inizio dei lavori. Li– viero e Tognan hanno poi rintracciato citazioni di un "penu seu çolerio basso castri Verrecii" nel1411, di una sala "iuxta castrum Verrecii" nel1417, di una "camera cubiculari" di Francesco di Challant nel1423, di una "camera bassa'' nel 1442, di una "quoquina'' nel 1445, di una "stupha'' o "magna stupha'' a partire dal1451. Poi ancora, all'inizio del Cinquecento- ma prima delle cam– pagne costruttive di Renato di Challant - di un "viridario" e di una cima di "curtine", evidentemente più antica della cima bastionata costruita nel1536. Questo tutto cià che sappiamo dai documenti a proposito di quello che dovette essere il più prestigioso e grande cantiere valdostano di fine Trecento. Che la sua genesi sia stata molto più complessa di quanto non possa far cre– clere l'apparente semplicità del modello concretizzato è cosa che si puà co– munque intuire dalla complessità e variabilità dei diversi livelli pavimentali e che, soprattutto, sembra emergere dalle ultime analisi condotte sulle mura– ture per conto della Soprintendenza aostana 737 • 735 LIVlERO A. 1 TOGNAN E. Quelques mots sur le château de Verrès, in "Le Flambeau" 176, 2000. 736 "1349 indictione Il, die XIV inrrante mensis julii, in castro Verretii Aymo domi– nus Verretii .. . statuit ... quod unus de canonicis Sancti Egidii sit rector et administrator cappellae Sancti Stephani de castro Verretii" (CSE n. 116) e "1383 indictione Vl, die II mensis junii, religiosus vir dominus Joannes de Palatio praebendarius capellae castri Ver– retii" (CSE n. 134) in TOGNAN E. 1 LIVIERO A. Le cartulaire du monastère Saint-Gilles de Verrès 1784, in AA NS 1, Aosta 2001, pp. 139-140 e 148. 737 Una prima sinresi di queste analisi è stara comunicata da Renato Perinetti e Mauro
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