Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 309 I due successivi anni 1373 e 1374 vedono invece lo svolgimento di una più estesa campagna di rifacimento delle coperture. Interventi minori sono relativi a piccole opere di muratura- perle quali si costruiscono anche ponteggi- alla sistemazione di tubature e al riassetto di alcune porte. Nel1375, infine, si risi– stemano alcune finestre e si lavora al ponte "per quem itur in turri". Ancora più interessanti i segmenti di conti relativi agli ultimi anni del se– calo, rra il 1395 e il1398. Nel 1395 le spese registrate si aprono con l'acquisto al mercante di Avi– gliana Martino Borgesi di tre dozzine di assi di pioppo necessarie per lavori programmati alla prima e alla seconda porta del castello. Sempre alle stesse porte e al rivellino di ingresso lavorano i lathomi avi– glianesi Hostacio Gastaldi de Carré e Giorgio Surdi, coadiuvati da un "famu– lus" e da due manovali. Si acquistano ferrature perle stesse portee si registra pure una spesa di due soldi e sei denari "pro precio terre arcane" per dipingere la porta. Chiodi e ca– viglie vengono acquistati a più riprese, rra gli alrri nel 1396 da Bona, vedova di Nicola Catrin di Avigliana. Da Giordano, "clavanderio seu serraliatori", si acquistano invece quattro serrature. Doveva trattarsi di lavori programmati su tempi lunghi, che pero non escludevano la necessità anche di interventi di emergenza, come quello, pagato ai "lathomi et carpentatores" Perronino de Leona e Giovanni Garini, consi– stente nel ripassare le coperture della torre e della sala che erano state dan– neggiate da un temporale. Nella stessa occasione i due maestri lavoravano anche alla copertura del granaio e rifacevano alcuni camini. Del 1397 è la registrazione di una spesa del tutto minore perla rilegatura del messale della cappella castrale: veniva pagata il 17 maggio al frate umiliato Martino Ferreri. Del 1398, invece, è il pagamento dei lavori perla ricopertura della sala maggiore, della piccola camera, della cappella e del forno del castello. Su que– seo cantiere lavorano per 23 giorni il "magister lathomus et carpentator" di Sant'Ambrogio Pietro Garini e un suo dipendente. Sempre allo stesso anno sono riconducibili anche un'altra serie di acqui– sti di serrature per porte dal solito Giordano di Avigliana, e una lunga proce– dura di appalto per il rifacimento di un tratto di cima muraria. Questa procedura, descritta nella sua completezza, merita di essere ricor– data in dettaglio, perché dimostra in maniera chiara l'universalità, almeno al livello dello stato sabaudo, degli usi, delle consuetudini, dei meccanismi, delle prassi burocratiche di organizzazione dei lavori. Il tutto prende inizio quando una tratta di muro del castello sopra il

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