Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di CflStelli 313 la tour de champ de court" nella quale si trovava una "plus haulte crotte" e an– cora una stanza "dedans le belloard ou pres de la porte dudict chasteau" e "la garde robe qui est ou pres de la chambre touppe" 744 • Naturalmente le informazioni sono estremamente generiche. Cerro al– cune sequenze hanno una !oro precisa logica sul piano della tipologia: la se– quenza "grant sale - chambre auprès" e "grande sale basse - chambre aupres de ladicte sale basse" sembra indicare chiaramente i due piani di uno stesso sta– bile in cui si seguivano le stesse sequenze di due stanze, una sala principale e una stanza minore di servizio: un'articolazione analoga a quella che abbiamo ipotizzato nella residenza del plan chatel di Aymavilles. Si puo addirittura sup– porre che a questa sequenza corrisponda anche un interrato segnalato nella coppia "grant cave" sotto la "grande sale basse" e "petite cave de Sainct pol" sotto la "chambre auprès". Se il viret puo immaginarsi alloggiato in una delle rorri prismatiche superstiti nell'attuale castello, il corpo della sala potrebbe coincidere con l'area frontale esposta a sud dove ancora oggi si trova il grande salone rococo, la cui altezza è effettivamente tale da poter agevolmente sugge– rire l'ipotesi che in origine avesse alloggiato due stanze sovrapposte. Si po– trebbe allora immaginare che l'attuale corpo centrale del castello, incernierato sulla torretta cilindrica e perpendicolare al salone, alloggiasse quelle stanze che l'inventario denomina "garde robe ... salle après ... salle toupe". Sopra il viret si trovava infatti una stanza contenente diversi mobili tra i quali "ung buffet de boys de noyer faict a menuserie", due forme da letto in noce "faictes a sumptueulx ovrage de menuserie" e "une table carree de noier bien ovree". Cio confermerebbe la necessità di immaginare una torre scalare non solo a pianta quadrata o rettangolare, ma anche di una certa dimensione se al suo piano superiore poteva alloggiare una stanza con tanti mobili. Per altro si puo osservare come almeno in una fase iniziale della diffusione della tipologia moite torri da viret in Valle siano state effettivamente prismatiche, e non cilindriche. Penso a quella del castello La Mothe di Arvier, oppure a quelle di entrambi i castelli di Saint Pierre, sia quello dei Sarriod de la Tour che quello dei Saint Pierre. Quest'ultimo, tra l'altro, ne! 1405 veniva lasciato in eredità proprio da Ibleto di Challant al figlio Giovanni, mentre ne! 1409, alla "red– ditio castrorum" in occasione delle udienze generali, era consegnato ai fun– zionari di Amedeo VIII ancora una volta da Ibleto 745 . 744 FRUTAZ F. G. Le château de Châtillon et l'inventaire de son mobilier au XVI' siècle, Aosra 1899. 745 Su quesri dari v. ZANOTTO A. CflStelli valdostani, Aosra 1975, p. 140. In realrà oggi sappiamo che la torre del viret di Saint-Pierre è decisamente più rarda e clara al rempo di Giovanni Vullier, rra il1530 e il1550 circa.
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