Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
316 Bruno Orlandoni carpenriere anche se fin qui non si sono trovati materiali documentari relativi a suoi lavori. Del resto abbiamo visto che per il canriere di Fénis si comprava calce dai castellano di Châtillon. Già nel1393 a Cly erano presenti come periti i "ma– gistri" Mermeto dou Duez "de Casrellione" e Tommaso Leonardi "de Curia Maiori dicto de Sancto Petro, habitanti Castellionis" . Nello stesso periodo (1392) un "magister" Giacomino de Rosa di cui non si precisa meglio la qua– lifica ma che è sempre "de Castellione" perizia i nuovi bornelli sistemati al– l'acquedotto di Cly da Aimonetto Perreti 749 • Châtillon sembra quindi essere stata, al tempo di Ibleto cenrro artigiano di grande vivacità. Probabilmenre non vera e propria alternativa ad Aosta ma sicuramente unico cenrro di un certo rilievo della Valle dopo il capoluogo. Illimite massimo di questa vivacità sembra segnato dalla presenza in paese nienremeno che della bottega di un orafo, per di più fiammingo: quel Gior– gio di Bruges, "magnificum magistrum", che si sposava nel1418 con una fan– ciulla della nobiltà valdostana, figlia illegittima di Enrico de Turre de Stipulis. Il 1418 era anno in cui il potere in paese dipendeva ormai saldamente dal– l'ultimo e unico superstite della famiglia di Ibleto, il futuro conte Francesco, ma ora possediamo anche un altro documento che cita il "magistro georgio do– rerio ... in burgo castellion" già in data 26 maggio 1410, a ridosso della morte di lbleto 750 . Tutto lascia quindi supporre che l'arrivo dell'orafo e il suo im– pianrare bottega in paese vada legato alla dinamicità assunta dal centro già al tempo della signoria di Ibleto. C' era poi anche la comunità di Verrès. E qui non si puà non ricordare la personalità dellathomus Martino. Noto prima per via indiretta tramite i do– cumenri che negli anni trema del secolo citano suo figlio Pietro "Petrus ma– gistri Martini lauthomi", il maestro è ora rinrracciato anche in una testimonianza proprio a Châtillon, il primo maggio 1408, quando appare come "magistro Martino latonio, burgense et habitatore Verrecii" ad una con– cessione in enfiteusi fatta da Francesco a nome del padre Ibleto 751 • Tutto lascerebbe supporre che questo Martino avesse assunro un vero e proprio ruolo di riguardo nell' entourage tecnico di lbleto e Francesco di Chal– lant. Forse un poco come Johannetus nell' entourage di Amedeo di Challanr a Aymavilles. E si puà osservare come la presenza dellathomus a Châtillon cada proprio negli anni verso la fine del feudo di Ibleto e il brevissimo feudo del 749 Su tutti questi personaggi v. infra 3. 750 Sul documente del 1418 v. ÜRLANDONI B. Artigiani eartisti in Valle d'Aosta, Ivrea 1998. Il documente del 1410 è inedite (v. AHR FC vol. 72 m. 2° doc. 12). 751 Su Martino v. ÜRLANDONI B. Artigiani e artisti in Valle d'Aosta, Ivrea 1998.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=