Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
324 Bruno Orlandoni Sappiamo che Antoine Vaudan avrebbe subito proceduto ad un'ampia campagna di restauri perché Gianni Thurniger ha inventariato un docurnento dell'Archivio capitolare di Aosta in cui si accenna proprio a questi lavori: "18 luglio 1404 ... les constructions que Antoine Voudan est en train de faire sur l'enceinte de la ville, près de la Turris Portae, ne sont pas nuisibles au comte de Savoie ni à la ville" 773 • Cinque anni più tardi, tra il 16 e il25 luglio del 1409, in occasione delle Udienze Generali, Antoine Vaudan consegnava ad Amedeo VIII "sa maison forte size à la cité" 774 verosimilmente rinnovata e ampliata. Siamo in uno di quei rari casi in cui, a dispetto di distruzioni e perdite di pro– porzioni colossali possiamo ancora ricostruire un legame di assoluta sicurezza. È noto che la turris de porta e la sua casaforte sarebbero andate di fatto quasi inte– gralmente distrutte nel corso delle campagne costruttive che nel Seicento avreb– bero deterrninato l'insediamento in loco del convento della Visitazione. li recente restauro del complesso, volto al suo adattamento museale, ha permesso di stabi– lire che la quasi totalità degli dementi tardomedievali era stata di fatto asportata o radicalmente trasformata nel corso degli ampliamenti barocchi. Si sono solo recuperate al piano terreno una nicchia, che dalla complessità dei profili moda– naci sembrerebbe potersi datare almeno al Quattrocento inoltrato se non oltre e, in fondazione e ai livelli sotterranei, le strutture di base di un viret che si potrebbe anche datare al XV secolo ma senza ulteriori precisazioni. Al primo piano del corpo principale dell'edificio, in un vano del fronte principale della caserma che in origine doveva essere strettamente connesso alla torre che costituiva il nucleo originario del complesso, si è pero recuperata anche una bella porta in pietra da taglio che reca ancora alcune tracee di una decorazione pittorica monocroma in rosso. Si tratta di una porta assoluta– mente identica, per design e tipologia di taglio e solo inferiore per luce, ad al– cune delle porte di Pénis: per esempio a quelle del salone o dell'adiacente camera domini, che furono sicuramente rimaneggiate proprio nel corso della campagna del1393-1395. Cerro l'analogia non è sufficiente a permettere di stabilire che Antoine Vaudan si fosse rivolto, per l'ampliamento della sua nuova casaforte, allo stesso Sadono de Versoya che aveva pagato pochi anni prima, a Pénis, per conto di Bonifacio di Challant; ma che si sia ispirato agli stessi modelli architettonici è cosa palese e sotto gli occhi di tutti, mentre puo considerarsi molto proba– bile che se non proprio a Sadono si sia rivolto almeno a qualche muratore o 773 ACA V PR TE 1 1 1. 774 Cité et duché d'Aoste paquet II doc. 21 in COLLIARD L. Inventaire des documents relatifi à la Vallée d'Aoste conservés aux archives dëtat de Turin {section de cour), in AA V 1971-72, p. 232.
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