Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 327 durata. Credo che si possa escludere che la seconda personalità politica della nobiltà della Valle potesse accettare di fare da testimone alle nozze di un qual– siasi artigiano appena arrivato, sconosciuto o conosciuto da poco. I.:artista e i signori di Pénis ed Aymavilles si dovevano necessariamente frequentare da tempo, e il primo doveva aver già abbondantemente fornito ai secondi le prove del proprio valore, soddisfacendone richieste e commesse. La prima opera do– cumentata di Mossettaz in Valle, la sistemazione della cappella sepolcrale del vescovo Moriset in cattedrale tra il 1420 e il 1422, non pub quindi di certo rappresentare l'esordio aostano del maestro e deve per forza aver fatto seguito alle ben più spesse committenze di Bonifacio e Amedeo perle loro cappelle di famiglia a San Francesco e per le tombe dello stesso Bonifacio e di sua moglie Francesca e dei genitori di Bonifacio e Amedeo, Aimone e Fiorina. lmmaginando assieme alle tombe la probabile sistemazione di tutto il coro della chiesa con l'altare maggiore ela sua cripta sepolcrale, nonché la co– struzione e decorazione della cappella di San Giacomo degli Aymavilles, e forse anche del soffitto "a facon de voute toute relevée de sculptures et parsemée des armes de Challant" che copriva l'edificio, forse anche la realizzazione di quel "banco degli Challant" a cui la famiglia avrebbe tenuto in modo parti– colare fino al XVII secolo 776 , siamo costretti ad ipotizzare un cantiere di no– revole durata. Certo molto più dei due anni richiesti dalla più piccola cappella di Moriset e forse anche più degli oltre cinque anni che sarebbero stati neces– sari - tra il 1429 e il 1434 - per il soffitto del coro della cattedrale con le tombe di Francesco di Challant e di Tommaso II di Savoia. Le dimensioni dell'impresa paiono confermate anche dall'unica informazione superstite re– lativa ai suoi costi. Col testamento del 1421 Bonifacio confermava al con– vento una ricca donazione di 1000 fiorini - una "certam partem et maiorem" dei quali era già stata consegnata da tempo- "pro aedificio ecclesiae" 777 • Se si pensa che la cappella di Moriset, compresi tomba e altare, a Mossettaz sarebbe stata pagata poco più di 100 fiorini e che tutto il cantiere del coro della catte– draie perla costruzione del nuovo soffitto ligneo, "magnificum . .. atque sump– tuosum", e perla sistemazione della tomba di Francesco di Challant sarebbe costato 750 fiorini, ci rendiamo conto dell'entità della donazione di Bonifa- 776 Sul banco degli Challant a San Francesco v. BARBERI S. 1 VICQUfRY D. Il complesso francescano dai XVI secolo alla distruzione in ÜRLANDONI B. (a cura di), La chiesa di San Fracesco di Aosta, Torino 1986, pp. 184-185 e ORLANDONI B. Scultore aostano. Santifran– cescani con donatori e capriolo accovacciato, in ÜRLANDONI B. (a cura di), La chiesa di San Francesco in Aosta, Torino 1986. La scheda in quesrione è da considerarsi superata per quanto riguarda l'analisi del rilievo della Sabauda- che oggi si considera prevalenremenre un falso - ma è tunora valida per quanto riguarda il problema del banco Challant 777 ZANOLLI O . Les testaments des seigneurs de Challant, I Aosta 1974, p. 157.
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