Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 331 almeno un metro di altezza dei muri perimetrali. Tanto, almeno, è quanta è stato trovato da Antonio Sergi nel corso dell'unico scavo di emergenza con– dotto sulla piazza, che ha permesso di vedere per la prima volta un frammento minimo ma significativo del fianco meridionale dell'edificio. Per far cio ci vuole pero un coraggio ed un interesse perla storia e il passato non sempre cosl prioritari nella forma mentis di un politico 782 • ln alternativa l'unica strada per acquisire informazioni e materiali nuovi è quella di battere con pazienza e a tappeto i depositi museali e i fondi anti– quariali in cui i vari cocci francescani salvati dalla distruzione si devono essere dispersi fin dalla metà dell'Ottocento. Il più significativo di questi depositi è quello costituito dai materiali ac– quisiti dagli antiquari fiorentini Stefano e Ugo Bardini, noto oggi tramite il Museo Bardini, il fondo Mozzi-Bardini e gli archivi documentari e fotografici ad essi legati. Da questi ultimi, infatti è già stato possibile individuare l'im– magine di quelli che a tutti gli effetti sono ormai accettati come i frammenti dei due gisants femminili francescani. Sempre nei vari lasciti Bardini, in particolare nel fonda Mozzi, avevo poi segnalato la possibilità di rintracciare forse alcuni dei capitelli perduti del chio– stro francescano 783 • Un sopralluogo condotto a Firenze ha mostrato come tale traccia fosse sbagliata. A palazzo Mozzi si conserva in effetti un'intera serie di capitelli che coincidono per dimensioni e tipo con gli esemplari aostani noti, e che pero mostrano rispetto a questi una leggera differenza consistente nella presenza di una sorta di collarino circolare a dentelli collocato tra l'echino a caulicoli e l'abaca prismatico. Naturalmente è possibile che nel chiostro ao– stano si trovassero capitelli di tipi anche diversi, magari perché realizzati da diversi tagliapietre, ma per sostenere questa ipotesi sarà comunque necessario disporre di dari documentari sicuri che per ora mancano. La delusione determinata da questa constatazione è stata in parte com– pensata da altre scoperte. La prima, sempre relativa ai capitelli del chiostro francescano, è avvenuta in un altro contesto, nel corso di un sopralluogo nel monastero di Saint-Gilles, condotto insieme ad Omar Borettaz e a Roberta Bardon. Ll abbiamo avuto la sorpresa di trovare uno dei capitelli in questione - o almeno un capitello identico per dimensioni, forma e materiale ai pochi esempi che conosciamo di questi capitelli - usato come reggivaso in una sala 782 Parlo di politici e non di recnici perché è evidente che quella di mettersi a bucare la piazza principale del capoluogo regionale in assenza di urgenze non puo che essere una scelra polirica, di polirica cul rurale. 783 ÜRLANDONI B. Stefano Mossettaz architetto, ingegnere e scultore, Aosta 2006, pp. 94-95.
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