Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 335 lo stesso gris rustiqué del pavimento, vale a dire certamente il bardiglio di Ay– mavilles. La nostra colonna è in marmo bianco. Saremmo già fuori coinci– denza. Ma De Tillier parla del colore della balaustra, non di quello delle sue colonne. Potrebbe aver dato una descrizione di insieme, tale da trarci in in– ganno. Potrebbe cioè essersi limitato a darci il colore della balaustra intesa come cimasa, come mancorrente superiore; oppure ancora in un complesso composito potrebbe aver indicato il colore dominante, tralasciando poi in par– ticolare il bianco che avrebbe potuto essere specifico delle sole colonne e al massimo dei lora capitellini. Per immaginare l'insieme dobbiamo pensare che il cora sormontasse la navata di almeno tre gradini verosimilmente rivestiti in bardiglio o in pietra grigia, e che sul più alto di questi gradini, ad una distanza di circa venti o trenta centimetri dal margine della sua alzata (potremmo pensare ad un piede, quindi a 31 ,2 cm) poggiasse lo zoccolo della balaustra. Possiamo immaginare questo zoccolo anch'esso in bardiglio, alto circa una ventina di centimetri (20,8 cioè otto pollici), e possiamo anche ipoteticamente attribuirgli un profila pre– cisa: per esempio quello del basamento su cui poggiano le lastre araldiche della tomba di Tommaso II in Cattedrale, a sua volta simile a quello su cui poggiava il paramento a strisce bianche e nere del sarcofago di Bonifacio di Challant e Francesca di Roussillon nella stessa chiesa francescana, collocato qualche metro dietro alla balaustra, sulla sinistra. Sullo zoccolo le basi delle colonne, verosi– milmente ancora in bardiglio. Possiamo immaginarle simili a quelle del chio– stro di San Francesco ritrovate a Cirié (che ritornano anche nel colonnato di una delle formelle di Introd), solo più piccole, ed immaginarle alte attorno ai quindici centimetri, sei pollici: 15,6 cm. Poila colonnina in marmo bianco, o forse il solito gesso di cava di quasi tutti i complessi monumentali valdostani di primo Quattrocento. Sopra la colonnina il capitello, verosimilmente an– cora in marmo bianco, per un altezza di altri 18 o 20 centimetri (7 o 8 pol– lici). Possiamo immaginarlo decorato in maniera del tutto tradizionale, come quelli a caulicoli del chiostro, ma anche pensarlo riccamente figurato o, al– l'opposto, priva di qualsiasi decorazione, come quelli della porta della cap– pella di Santa Tecla a Saint-Jean de Maurienne, che sono identici a quelli sui lati del bassorilievo con la crocefissione di scuola di Mossettaz al Museo Civico di Torino. A questo punta l'insieme zoccolo e colonna completa raggiungeva il metro e venti, metro e trenta di altezza e, sorgendo su un rialzo di almeno tre gradini, doveva già soprastare di un metro e ottanta e forse qualcosa di più il piano della navata. Dobbiamo pero aggiungere ancora una comice superiore a raccorda delle diverse colonnine. Dobbiamo infatti immaginare che i lora

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