Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008
Costruttori di castelli 339 trapporre altre. ln particolare riflettendo sulle tipologie che si sarebbero affer– mate poi verso la fine del Quattrocento (anche in Valle d'Aosta, per esempio proprio a lssogne) si puo pensare che la parte colonnata e traforata che ipotizzo costituisse solo la metà superiore di un complesso più imponente, la cui metà inferiore fosse cieca. ln tal caso si puo immaginare che la metà inferiore fosse costituita da una sequenza di pilasrrini intervallati da transenne cieche e che al di sopra di una comice poggiasse poi la sequenza delle colonnine interval– late dalle grate in ferro. ln tal caso se si immagina che la metà inferiore fosse turra in bardiglio si comprenderà ulteriormente l'affermazione del De Tillier che liquidava tutto il complesso come "en marbre gris" 794 • È evidente che data la rarità di strutture di questo tipo superstiti e data l' assoluta mancanza di con– testi archeologici non è possibile optare per una soluzione piuttosto che per l'altra. Paradossalmente sembra fin più semplice immaginare delle soluzioni per quanto riguarda la scansione ritmica e dimensionale del complesso. Le congetture di ricostruzione della chiesa 795 permettono di ipotizzare una na– vara larga circa 7 merri e mezzo, vale a dire 4 tese. lmmaginando un varco di accesso al coro di una tesa (187 cm, ma avrebbe potuto essere anche un poco più stretto) la balaustra sarebbe stata divisa in due sezioni di una tesa e mezza l'una (280 cm). lmmaginando un inizio della sequenza di colonne con una se– micolonna innestata in un pilastrino prismatico addossato al muro (30 cm circa) ela chiusura della serie con un'altra semicolonna innestata in un alto pi– lastro in funzione di montante di supporto al cancello di accesso al coro (altri 30 o 40 centimetri), resta uno spazio intermedio di 210-220 cm da suddivi– dere rra colonnine e intercolumni. Si puo immaginare una sequenza di quat– tro intercolumni da 40 cm circa e tre colonne che sappiamo aver misuraro 20 cm l'una: nell'insieme 30 + 40 + 20 + 40 + 20 + 40 + 20 + 40 + 30 = 280 cen– timetri. Oppure in pollici 12 + 15 + 8 + 15 + 8 + 15 + 8 + 15 + 12 = 108 pol– lici = 9 piedi = 1 tesa e mezza. ln totale quindi, sommando le due sezioni (destra e sinistra) della balau– stra: 6 colonnine complete, 4 mezze colonnine addossate a pilastrini, e otto in– tercolumni da immaginare chiusi con il famoso "trelliage en fer coloré a fleurs dorèes". Che aspetto poteva avere quesro trelliage? Ovviamente non lo sap– piamo, ma possiamo avanzare una proposta. Osservando il fondo del bassori– lievo con la crocefissione dello stretto ambito di Mossettaz conservato al Museo Civico di Torino, in passato avevo notato come questo potesse essere la testi- 794 Tra gli esempi tardi si possono citare le clôtures della cappella di Gaillon (v. AA.W. L'Art des Frères d'Amboise. Les chapelles de l'hôtel de Cluny et du château de Gaillon, Paris 2007). Altri modelli di riferimento possibili le iconostasi della basilica di San Marco. 795 ÜRLANDON! B. La chiesa di San Francesco in Aosta, Torino 1986.
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