Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

Costruttori di castelli 343 San Francesco, che assetto aveva modificato la sua sistemazione? È possibile che fosse stato donato per sostituire un altro crocefisso monumentale più antico? Pare molto improbabile. La chiesa era ancora in costruzione alla fine del Tre– cento, quindi un crocefisso trionfale più antico di quello di Torgnon avrebbe dovuto essere collocato nella chiesa solo verso il 1400, o al massimo una man– ciata d'anni prima. Sembra molto improbabile che potesse essere considerato obsoleto solo poco più di un secolo dopo. E cio a maggior ragione se si osserva come moite chiese della Valle abbiano conservato crocefissi anche più antichi, protogotici o gotico classici, evidentemente considerandoli del tutto adeguati, fino a date ben più recenti. Per fare un esempio sarebbe stato un poco come se in Cattedrale il grande crocefisso di fine Trecento fosse stato considerato vecchio e sostituito al tempo di François de Prez. Se il crocefisso di Torgnon è davvero quello della chiesa di San Francesco è molto probabile che la sua donazione avesse voluto colmare un vuoto. E il fatto che questo vuoto si fosse protratto per un secolo e mezzo dalla fondazione della chiesa potrebbe essere giustificato proprio dai fatto che all'ingresso del coro il calvario d'obbligo co– munque c'era. ln tai caso poteva essere proprio il bassorilievo oggi a Torino. Tra l'altro le note relative al suo arrivo a Torino precisano come si trovasse mu– rato ad Aosta, in una casa "in via dell'Ospedale", l'attuale via Gramsci. Ora è evidente che quella non poteva essere la destinazione originaria dell'oggetto, ed è molto credibile che a quella sede fosse arrivato al momento dello smem– bramento di qualche complesso monumentale e il candidato più probabile nell'Aosta ottocentesca è sempre il convento francescano. Vorrei chiudere questa digressione con un'osservazione. Sylvain Vesan del crocefisso di Torgnon scrive: "Le donateur ... n'aurait guère pu faire un pire usage de son argent: Les idées bizarres de celui qui a inspiré cette oeuvre se re– produisent dans sa création. C'est un désaccord dans une musique religieuse parfaite" 803 • Ora dispiace sinceramente contraddire lo storico che, con la bio– grafia del cardinal Challant, ci ha lasciato quello che, a mio avviso, è uno dei saggi più rigorosi della storiografia ottocentesca valdostana, ma il Crocefisso di Torgnon è veramente una delle verte più alte lasciate dalla produzione artistica dell'autunno del medioevo in Valle d'Aosta. Fuori daAosta e dai soliti santuari rappresentati dai castelli di Fénis, Verrès e Issogne è una delle poche cose d'arre che in Valle meritino veramente "un detour" indipendente dalloro contesto. Il terzo problema aperto dalla ricostruzione della balaustra di San Fran– cesco che propongo è legato alla tipologia di decorazione degli altri frammenti 803 PERRIN A. 1 GARIN W. (a cura di) , Torgnon recherches historiques, Aoste 1993, rome I, p. 52.

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