Bibliotheque de l Archivum Augustanim - 01/10/2008

344 Bruno Orfandoni fin qui perduri. Se quella del Museo Bardini è una delle colonne della balau– stra, come erano decorate le altre colonnine e semicolonnine che completavano il complesso? Possiamo immaginarle tutte uguali, ma possiamo anche imma– ginare che fossero tutte diverse una dall'alrra. Il campo di motivi possibili in questo senso è enorme e ci riporta con forza all'interno di quello che è il pro– blema dei terni decorativi di Mossettaz e del suo atelier. Limitiamoci alle opere note e ai terni di tipo naturalisrico, vegetale. Pos– siamo individuare due direttrici di ricerca differenti. La prima è quella di una resa più stereotipata e geometrizzata che potremmo per moiti versi definire "araldica". È la direttrice che porta alle cinture dei gisants di Aimone e Fran– cesco di Challant, alle decorazioni della corona della Madonna di Chamin e forse del diadema di Fiorina Provana. Qui troviamo due motivi principali: la rosa canina, resa sempre in forma araldica, e un flore a quattro petali di struc– tura quadrata che potrebbe essere la geometrizzazione di una primula. Lo stesso flore appare in una forma a tre corolle concentriche, sempre di quattro petali l'una, ruotate di 45 gradi l'una rispetto all'altra, nella cintura di Aimone, e in una forma a due corolle nella cintura di Francesco di Challant. Ne! gisant di Moriset è il trifoglio ad apparire in forma araldica, ma in alcune parti della decorazione, per esempio sulla croce della pianeta, lo stesso trifoglio appare anche in una versione molto più naturalistica, che è già raffrontabile a quella dell'edera della colonnina Bardini. ln una delle formelle di lntrod è il flore a quattro petali a riapparire in forma più naturalistica - questa volta ben più vi– cina proprio ad una primula - mentre nell'altra formella e sul cuscino del gi– sant di Tommaso II apparirà il tralcio di foglie di vite, che troveremo poi anche sul fondo della santa Caterina di lntrod e del bassorilievo con la pietà della cat– tedrale di Aosta. Ancora ne! cuscino del gisant di Tommaso II si trova poi anche un flore costituito da due corolle concentriche di cinque petali l'una. ln– fine i due tipi di fiori scolpiti sul fondo della crocefissione torinese. È chiaro come venga spontaneo immaginare che accanto ai tralci d'edera della colonnina Bardini, le altre colonne potessero mostrare intrecci di pri– mule, tralci di vite, trifogli, e magari ancora foglie di quercia, cardi, nocciole. Il pensiero non puà non andare da un laro ai tacuina sanitatis del secolo pre– cedente; da un alrro a quei dossali di cori scolpiti a motivi vegetali naruralistici che segneranno parte della produzione, per esempio, della bottega pavese dei Da Surso rra il secondo e il terzo quarto del secolo 804 • Sono comunque tutti raffronti che riconfermano la natura squisitamente lombarda di almeno uno 804 Sugli arredi dei cori in Piemonre v. ROMANO G. Lafede e i mostri. Cori lignei scol– piti in Piemontee Valle d'Aosta (secoli XIV-XV!), Torino, 2002.

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